Aniasa, l’auto resta il mezzo di trasporto preferito dagli italiani

Aniasa, l’auto resta il mezzo di trasporto preferito dagli italiani
24 Giugno 07:00 2024 Stampa questo articolo

L’auto privata continua a occupare un posto privilegiato nel cuore degli italiani: quasi tre su 4 la utilizzano in modo ricorrente. Nonostante le sfide economiche, l’auto rimane il mezzo di trasporto più pratico e flessibile, soprattutto per gli usi lavorativi e misti. Ma cambiano le modalità di scelta: oggi il 25% degli italiani prima di acquistare un’auto nuova prende in considerazione brand asiatici e cinesi.

È quanto emerge dall’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company, presentata nel corso di un evento a Roma. L’analisi evidenzia che la praticità d’uso e la comodità emergono come principali driver nelle scelte di mobilità dei consumatori e l’automobile risponde in modo ottimale a queste esigenze, offrendo flessibilità, accessibilità e comfort che altri mezzi di trasporto spesso non possono eguagliare. Una preferenza particolarmente marcata in contesti in cui i trasporti pubblici sono meno efficienti o meno accessibili.

Gli spostamenti per motivi di business rimangono, quindi, una componente importante della mobilità quotidiana, poiché molti lavoratori devono comunque recarsi in ufficio alcuni giorni alla settimana o per specifiche esigenze professionali. In questo scenario ibrido di flessibilità e adattabilità, i mezzi di trasporto sono cruciali.

Ma a quali condizioni  gli italiani sarebbero disposti a comprare o noleggiare una vettura nuova? Il 75% del campione intervistato ritiene necessario continuare ad avere a disposizione incentivi governativi e sconti.

«L’entrata in vigore dei nuovi eco-incentivi e il quasi contestuale esaurimento per le vetture elettriche – ha commentato il presidente Aniasa, Alberto Viano, a margine della presentazione – evidenzia come esista anche in Italia una crescente domanda per questo tipo di veicoli, il che necessita, come del resto in tutta Europa, di incentivi diretti o fiscali. Ai consumatori e alle aziende servirebbe una nuova e stabile politica fiscale sull’auto che riduca o azzeri il gap rispetto al resto d’Europa sui costi di mobilità. Gli incentivi, così come erogati oggi, hanno accelerato la transizione, ma anche creato tensioni temporanee sulla domanda di vetture e poca prevedibilità per i consumatori e gli operatori di mercato».

Nota dolente riportata dall’indagine è la crescente esitazione verso l’acquisto di auto green, cosiddette “alla spina”. I consumatori sono scoraggiati dalle difficoltà legate alla ricarica (segnalate dal 52% del campione) e dalla percezione di scarsa sicurezza (20%). Così come affiora un’altra tendenza nel mercato automobilistico italiano: l’aumento della propensione per le auto asiatiche, con la percentuale di italiani che prende in considerazione un brand cinese per la sua nuova auto, salita in un anno dal 17% al 25%.

Un fattore chiave che favorisce l’adozione di auto cinesi e asiatiche è il prezzo competitivo, ma nonostante i progressi, persistono ancora delle riserve tra una parte dei consumatori italiani: il 75% non sceglie auto asiatiche a causa dello scetticismo riguardo alla durata e alla resistenza nel tempo di questi veicoli, spesso percepiti come meno robusti rispetto ai marchi tradizionali europei. Inoltre, ci sono preoccupazioni legate alla disponibilità e alla qualità del servizio post-vendita, inclusa la reperibilità dei ricambi e l’efficienza delle reti di assistenza.

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