Dubai, aeroporto allagato: voli ancora a singhiozzo

Dubai, aeroporto allagato: voli ancora a singhiozzo
17 Aprile 11:58 2024 Stampa questo articolo

Dubai sott’acqua: sembra un ossimoro, ma è quello che è successo martedì 16 aprile nella città degli Emirati nata dal deserto dove attualmente l’aeroporto, uno dei più importanti hub internazionali al mondo avvisa, tramite X, di «non raggiungere lo scalo se non assolutamente necessario: i voli subiscono ritardo o deviazioni». Questo l’ultimo tweet dell’aeroporto nella mattinata di mercoledì 17, con una situazione in continuo aggiornamento.

Non solo Dubai, ma tutti gli Emirati Arabi Uniti sono stati colpiti da forti venti e intense precipitazioni, oltre 140 millilitri di acqua scaricati dal cielo in 24 ore quando la media è di 94.7 in un anno, che hanno allagato le principali arterie stradali prive di drenaggio a causa della mancanza di precipitazioni regolari.

La tempesta di acqua ha colpito anche il Bahrain, il Qatar e l’Arabia Saudita. Ma la situazione è particolarmente grave in Oman, dove le piogge torrenziali e le inondazioni hanno provocato purtroppo 18 vittime e diverse persone ancora disperse, secondo quanto riferito dal Comitato nazionale per la gestione delle emergenze del Paese. Tra loro anche dieci scolari travolti mentre si trovavano all’interno di un veicolo.

La pioggia a Dubai era iniziata già da lunedì determinando la formazione di ampie aree allagate lungo le strade, mentre forti folate di vento avevano già causato interruzioni dei voli presso l’aeroporto internazionale. Poi nella giornata di martedì la pioggia ha completamente allagato le piste e semi paralizzato l’aeroporto con gli aerei vittime dell’acquaplaning a causa della mole d’acqua sulle piste di rullaggio e ancora oggi non sono garantite le partenze dei voli programmati.

«La ripresa richiederà un po’ di tempo. Vi ringraziamo per la vostra pazienza e comprensione mentre affrontiamo queste sfide», specifica lo scalo sulla pagina ufficiale di X.

Ancora oggi, scuole e uffici chiusi in gran parte degli Emirati Arabi Uniti e l’atmosfera della città artificiale del lusso bloccata e sott’acqua è totalmente nuova per gli abitanti mentre polizia e personale di emergenza sono impegnati ad asciugare le strade su cui macchine costosissime galleggiano, come si vede nei tantissimi video pubblicati in rete.

Un evento così raro e potente potrebbe essere stato causato dal cambiamento climatico, ma un piccolo dubbio c’è. Gli Emirati Arabi dal 2022 hanno introdotto l’uso di droni per generare pioggia. I droni, rilasciando scariche elettriche tra le nuvole, forniscono alle nuvole l’elettricità per “indurle” ad aggregarsi e a produrre pioggia. Una soluzione che al momento sembrerebbe ideale, ma la domande fondamentale è: quali sono le conseguenze a lungo termine di tale manipolazione climatica? Le stiamo forse già vedendo ora?

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Carla Villani
Carla Villani

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