Guide ambientali: “No a una riforma discriminatoria delle professioni”

Guide ambientali: “No a una riforma discriminatoria delle professioni”
25 Marzo 07:00 2024 Stampa questo articolo

Secco “no” alla riforma delle professioni di montagna che vorrebbe istituire la figura di guida escursionistica di montagna, compromettendo la necessità di una nuova regolamentazione che tenga conto del lavoro svolto sia dalle guide alpine che dalle 7.500 guide ambientali escursionistiche (Gae) su tutto il territorio nazionale. È questa la posizione condivisa dalle quattro associazioni professionali Aigae, Lagap, Assoguide e Agae, rappresentanze che si sono riunite a Milano, anche con altre sigle afferenti all’accompagnamento outdoor, su invito del Cai – Club Alpino Italiano, per discutere della possibile riforma arrivata in Parlamento della legge n°6/1989, in materia di ordinamento delle professioni di montagna.

All’incontro tutti i partecipanti sono stati concordi con la necessità di una legge che comprenda tutte le figure dell’accompagnamento in ambienti naturali. Il disegno di legge, presentato dal senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, è al momento incardinato in commissione Cultura e Sport a Palazzo Madama e nessuna delle associazioni ritiene che possa essere approvato.

«Ringraziamo il Cai per questo momento di confronto assolutamente necessario nel quale sono stati condivisi i dubbi che come Aigae abbiamo segnalato – afferma Guglielmo Ruggiero, presidente di Aigae – Perché il disegno di legge presentato rischia di compromettere la libertà di esercizio della professione di Gae, garantita dai principi europei attraverso un iter abilitativo e autorizzativo che graverebbe in modo del tutto ingiustificato sulla continuità lavorativa di migliaia di professionisti dell’escursionismo culturale».

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