Il fantomatico caso Sicilia.
Smentita dell’assessore:
«Più turisti, altro che fuga»

Il fantomatico caso Sicilia. <br>Smentita dell’assessore: <br>«Più turisti, altro che fuga»
02 Agosto 07:00 2024 Stampa questo articolo

Il settore del turismo in Sicilia non sta risentendo «in alcun modo» delle criticità legate alla siccità. Né il caro voli sta impattando sui flussi incoming. A fornire le dovute rassicurazioni, in questa intervista al nostro giornale, è l’assessore del Turismo della Regione Siciliana, Elvira Amata, anche lei impegnata in questi giorni a ridimensionare gli allarmismi «infondati» sul rischio dei turisti in fuga suscitati da alcuni articoli pubblicati sui media statunitensi.

A scendere in campo nelle scorse ore per ribaltare questa narrazione è stato lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani – «Stiamo assistendo a una delle più grandi operazioni di mistificazione che abbia mai visto nella vita», ha detto – insieme a Federalberghi: «L’intera stagione turistica sta andando avanti meglio del previsto, con una massiccia presenza di turisti stranieri», ha aggiunto il presidente di Federalberghi Taormina, Gerardo Schuler.

Alla luce di tutto ciò, per l’assessore Amata è necessario «fare chiarezza» in quanto «è abbastanza evidente che si sta alimentando un fastidioso allarmismo che non ha alcuna aderenza con la realtà».

Elvira Amata assessore turismo Sicilia uff st
Qual è la realtà?
«Che il problema esista non v’è dubbio, altra cosa invece è parlare di fuga di turisti dalla Sicilia. Sembra quasi una mistificazione della realtà, una provocazione ingiustificata e immotivata».

Perché immotivata?
«I primi dati provvisori del 2024 che si riferiscono al semestre gennaio-giugno rilevano una situazione favorevolmente stabile nel suo complesso e coerente con gli andamenti registrati nello stesso periodo degli anni precedenti. Oggi addirittura è caratterizzata da un incremento, come nel caso del comparto alberghiero che sembra mostrare una performance migliore di quello extra-alberghiero. Ma i dati, ribadisco, sono assolutamente provvisori».

Quindi l’allarme sui turisti in fuga dalla Sicilia è infondato?
«Il settore turistico in Sicilia è sempre più vivo, confermando un dinamismo di estrema vivacità e non risentendo in alcun modo delle criticità legate alla siccità. Una questione, è bene precisarlo, costantemente affrontata e monitorata dal governo regionale in assoluta sinergia con il governo nazionale».

C’è stata qualche disdetta tra le prenotazioni che ha preoccupato gli albergatori?
«Non c’è alcuna preoccupazione e non risultano disdette o cancellazioni significative, come peraltro confermato di recente direttamente da Federalberghi. Anzi, al contrario, si registra un incremento di prenotazioni proprio con riferimento al mercato straniero».

Ci dia qualche dato sul 2024.
«Ad esempio gli arrivi e le presenze straniere rilevati a febbraio e marzo hanno fatto registrare una sensibile crescita rispetto agli anni passati. Un andamento che riteniamo si stia consolidando e dimostra che stiamo lavorando nella giusta direzione rispetto agli obiettivi programmatici fissati. Un ulteriore elemento che conferma l’assenza di preoccupazioni legate a cali di presenze nel nostro territorio».

Si potrebbe dire: una tempesta in un bicchier d’acqua.
«Senza dubbio questo clima mediatico di continui allarmi rischia di alimentare sempre più un pericoloso e possibile allontanamento dalla nostra destinazione turistica che mortifica, peraltro, gli sforzi quotidianamente profusi dall’assessorato e degli operatori del comparto».

Un tema fortemente sentito da tutte le Regioni è la destagionalizzazione dei flussi turistici.
«La Sicilia si presta per sua natura e per le particolari condizioni climatiche favorevoli ad agevolare un’offerta turistica il più possibile estesa a tutti i mesi dell’anno. La visione e la programmazione dell’assessorato sono caratterizzate da un approccio fortemente orientato in questo senso, per favorire sensibilmente l’allungamento della stagione turistica».

In che modo?
«Attraverso specifiche azioni, come nel caso delle manifestazioni o degli eventi appositamente programmati in alcuni periodi di bassa stagionalità che hanno fatto registrare un aumento delle presenze turistiche. Mi riferisco ad esempio al Sicilia Jazz Festival, alle Celebrazioni Belliniane, alla Coppa degli Assi e ai Treni Storici, tutte iniziative che hanno decisamente favorito una maggiore concentrazione di turisti nei periodi diversi da quelli estivi. Su questa linea a breve avvieremo una campagna di comunicazione volta a incentivare il turismo nei periodi di bassa stagionalità».

Quanto incide oggi il target altospendente sul mercato turistico siciliano?
«La Sicilia può considerarsi senza dubbio tra le destinazioni più ambite nella gamma del luxury anche in relazione al pregiato valore del suo patrimonio architettonico, paesaggistico, culturale, turistico, capace di attrarre eventi di forte richiamo internazionale».

Lo stato di salute delle strutture di alta gamma presenti in Sicilia è all’altezza di questa domanda turistica?
«Migliorare e potenziare sempre di più la ricettività è il nostro obiettivo. In quest’ottica nei prossimi mesi adotteremo specifiche procedure facendo ricorso alle risorse finanziarie già individuate su fondi extraregionali – 135milioni di euro – che serviranno a rafforzare ogni segmento del sistema ricettivo turistico, compreso quello di alta gamma, valutando allo stesso tempo la possibilità di prevedere eventuali riconversioni di edifici esistenti da destinare a strutture del comparto in questione».

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Massimo Prestia
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