Roma, il turismo è più croce che delizia? I piani di Onorato

Roma, il turismo è più croce che delizia? I piani di Onorato
28 Giugno 07:00 2024 Stampa questo articolo

Si sono ritrovati intorno a un tavolo per discutere sul tema dei bus turistici, una delle maggiori criticità con cui devono fare i conti soprattutto gli amministratori delle grandi città e delle città d’arte. L’occasione è stato il convegno promosso da Anbti-Confcommercio alla Camera dei Deputati. Ne hanno parlato autorevoli rappresentanti del ministero del Turismo, di Anci, del Parlamento e dei partiti della maggioranza di centrodestra. E sono intervenuti anche rappresentanti delle istituzioni locali, e chi meglio degli amministratori di Roma Capitale. A prendere la parola l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e l’assessore ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato, espressione di una giunta di centrosinistra.

È stato interessante ascoltare i due esponenti dell’amministrazione capitolina per capire qual è la visione e quale la direzione che la giunta Gualtieri vuole intraprendere sul turismo e sulla mobilità alla vigilia di un evento mondiale come il Giubileo e partendo proprio dal tema spinoso dei bus turistici.

Basti pensare cosa ha ribadito l’assessore Patanè l’Anno Santo corrisponderà all‘anno “uno” dei trasporti, in attesa dell’arrivo di milioni di pellegrini.

La linea rossa è il Piano di Turismo integrato. Una frase quasi magica, che significa affrontare il tema dai diverse prospettive e dalle differenti esigenze in campo, da quelle dei turisti a quelle dei residenti, tenendo conto della sostenibilità urbanistica e appunto della mobilità e della capacità dei trasporti della città.

L’assessore Onorato non si è fatto scappare l’occasione di avere al proprio fianco rappresentanti di governo e del Parlamento per poter esprimere le proprie preoccupazioni e sollecitare il legislatore. «Lo dico ai colleghi deputati – ha ammonito – servono leggi e regole che permettano a tutti i Comuni di intervenire in maniera puntuale» sul tema dei bus turistici in città.

Il nodo centrale è riuscire a contemperare, per usare le parole dello stesso Onorato un «equilibrio tra l’interesse privato delle aziende di dover lavorare e l’interesse pubblico di un cittadino che è sempre più esasperato». Troppo spesso infatti gli amministratori devono fare i conti con l’impatto sul territorio e sulla comunità dei bus turistici. Per questo vanno «stabilite delle regole dove un Comune se vuole intervenire può farlo, perché ad oggi c’è la sensazione di avere le armi spuntate».

E qui la stoccata arriva dall’assessore Patanè, quando ha ricordato che i Comuni stanno «aspettando da due anni dal Ministero il regolamento sulla Ztl per i bus turistici, come previsto da una norma del 2022. In mancanza di questo passaggio noi affronteremo il Giubileo senza poter fare una delibera ordinaria, con il sindaco Gualtieri che sarà costretto ad affidarsi a un’ordinanza in qualità di commissario di governo utilizzando i poteri in deroga rispetto alla normativa ordinaria. Ma questo non va bene, perché le altre città non dispongono dei poteri commissariali. Per questo è importante tutti quanti insieme trovare una soluzione equilibrata, dosando le leve che abbiamo a disposizione. Dialogo e sincerità».

Onorato ha guardato anche oltre, convinto della necessità – al pari del collega Patanè – di avviare una volta per tutte un ragionamento su un “Piano di Turismo integrato”. Un piano che, ascoltando le parole dell’assessore, potrebbe anche mettere in discussione alcuni capisaldi del turismo della Capitale. «Noi dobbiamo capire come integrare e arrivare a un modello che funzioni, perché non possiamo continuare con il modello attuale che è principalmente frutto della casualità: servono più bus turistici? Mettiamo più bus turistici. Ma non si parla mai di un progetto strategico integrato, su cosa serve e cosa bisogna fare».

E qui l’assessore è entrato più nello specifico, tra teoria e pratica: «Ci sono vari segmenti di turismo: il turismo scolastico, quello religioso, le crociere… Rispetto ad ognuno di questi esistono dei bisogni e ci sono delle risposte. Personalmente credo che come città di Roma dobbiamo interrogarci a cosa noi possiamo dare una risposta. Perché potremmo scoprire all’improvviso che alcuni flussi convengono e altri no. Siamo l’unica città, e l’unico Paese al mondo, dove non ci domandiamo cosa hanno bisogno le aziende del settore, l’indotto e allo stesso tempo per rendere tutto ciò compatibile con la vita dei cittadini».

Per questo, ha insistito, andrebbe capito «con riflessioni di insieme anche attraverso questi incontri» quali «flussi turistici hanno senso e quali no». Ad esempio «il flusso croceiristico serve a Roma? Non lo so», ha chiosato Onorato, invitando ragionare quando ci si trova di fronte a «3 milioni di turisti che arrivano in città e non prendono neanche una bottiglietta d’acqua». Andrebbe fatta, quindi, una riflessione – secondo l’assessore capitolino – sull’opportunità della tipologia di flusso turistici su cui puntare e, nel caso, valutare anche «quale possa essere la stagione migliore», così come avviene «in tutte le città del mondo, in cui si decide scientificamente cosa si fa cosa e non si fa in base ai periodi dell’anno e in base ai bisogni delle città».

L’assessore Onorato ha infine annunciato di voler organizzare «gli Stati generali del turismo entro la fine dell’anno, con il coinvolgimento delle Istituzioni e di tutte le categorie economiche”.

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Giuseppe Rinaldi
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