Roma (tar)tassa i turisti? Federalberghi: “Non sono bancomat”

Roma (tar)tassa i turisti? Federalberghi: “Non sono bancomat”
26 Settembre 13:50 2024 Stampa questo articolo

I turisti non sono un bancomat. Questa è la sostanza della dura protesta lanciata da Federalberghi Roma contro la prevista pioggia di aumenti tariffari sulla testa dei visitatori. La federazione degli albergatori romani, infatti, esprime grande preoccupazione sul tema: dalla tassa di soggiorno ai biglietti di bus a metro fino alla paventata istituzione di un pedaggio per l’accesso alla Fontana di Trevi, l’Associazione di categoria lancia l’allarme sulla potenza dell’impatto negativo che la loro effettiva entrata in vigore porterebbe al settore e a cascata all’intera economia romana.

Per il presidente, Giuseppe Roscioli, si sta ormai arrivando a un vero e proprio accanimento sul turista: «Dopo quello che nello scorso ottobre ha portato Roma a essere la Capitale con il contributo di soggiorno più alto d’Europa, un nuovo aumento della tassa è semplicemente inconcepibile ed illogico. Sommato al previsto innalzamento dei prezzi dei biglietti di bus e metro, che sembrano diretti alle corse singole più che agli abbonamenti annuali – e quindi ai turisti – e alla paventata istituzione di un pedaggio per avvicinarsi a Fontana di Trevi, rappresenterebbe un colpo mortale per la competitività di un settore che nei fatti incarna ormai il vero pilastro dell’economia cittadina».

Roscioli non ci sta e incalza facendo un po’ di conti: «Dalle tasche dei nostri visitatori prendiamo già oggi l’equivalente del 20% circa del Pil che produce il turismo a Roma, una percentuale che sarebbe un suicidio, sul mercato internazionale, implementare ulteriormente. Vessare il turista alla voce trasporti, in una città in perenne crisi per mancanza di taxi e con la viabilità in clamorosa difficoltà, appare impossibile da far comprendere ai nostri ospiti. Così come l’introduzione di un ticket a pagamento per avvicinarsi a un monumento all’aperto, da sempre a disposizione di tutti e che nel caso di specie rappresenta già una notevole fonte di introito annuale per l’Amministrazione, grazie al lancio spontaneo delle monetine».

Quindi un invito urgente «rivolto a tutte le istituzioni – perché Roma è anche la porta d’ingresso primaria del Paese – è quello di non vanificare ciecamente anni di sforzi e sacrifici, tra l’altro attivamente condivisi con l’assessorato al Turismo di Roma Capitale, per riportare la città in testa alle preferenze  del turismo mondiale dopo la pandemia. Per quanto straordinaria, non è sensato credere che la bellezza di Roma possa ottenebrare la logica delle persone: i nostri visitatori hanno diritto di sentirsi accolti e rispettati, non vittime sacrificali di un esproprio legalizzato non appena mettono piede sul nostro territorio».

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