Turisti under 30, l’esperta Meier: «Vi spiego come conquistarli»

Turisti under 30, l’esperta Meier: «Vi spiego come conquistarli»
17 Giugno 12:46 2024 Stampa questo articolo

Dimentichiamoci la storiella che i giovani della Generazione Z non spendono molto per viaggiare e non utilizzano quasi mai degli interlocutori per organizzare i propri momenti di relax. Per Yael Meier, appena 24 anni, attrice, scrittrice e giornalista di Spiegel, premiata come Linkedin Top Voice e cofondatrice di Zeam, un’agenzia di consulenza marketing, c’è ben altro nel target dei nati tra il 1995 e il 2010. E soprattutto c’è bisogno di sfatare falsi miti.

Non a caso la sua testimonianza al Beam, il format dedicato al mondo dell’ospitalità svoltosi alla Fiera di Bolzano, è stata tra le più seguite ed applaudite, proprio perché gli operatori della filiera turistica hanno “fame” di informazioni su questa potenziale utenza, che è poi la clientela di domani. E Yael non ha deluso le aspettative: «Diciamo subito che i giovani della Generazione Z amano giocare e vivere e con queste declinazioni adattano anche la loro attività lavorativa e professionale».

Yael Meier Gen Z

«In una parola – spiega – vogliono godersela e allora chi vuole intercettare i loro bisogni e i loro desideri, deve frequentare gli ambienti in cui questi giovani vivono quotidianamente. Vale a dire quelle piattaforme digitali che ogni giorno ospitano in media circa 100 milioni di utenti. I giovani trascorrono 224 minuti al giorno in rete, non conoscono la vita senza internet, esattamente come la generazione Gamma, quella che verrà dal 2020 in poi, non conoscerà la vita senza Intelligenza artificiale».

Allora qual è il mantra che gli operatori del turismo e dell’ospitalità devono seguire? Per Yael Meier ci sono alcuni must a ben vedere molto elementari: «Una volta che si comincia a frequentare i loro ambienti digitali, bisogna utilizzare il loro linguaggio ed essere molto semplici e immediati. È bene sapere che tutto quello che è complicato i giovani non lo vogliono consumare. E ricordiamoci anche che la Generazione Z è molto sensibile alla sostenibilità e a tutto ciò che si avvicina molto alla natura. Viaggiare in libertà e a stretto contatto con la natura, vivendo in prima persona esperienze semplici, naturali, a volte anche adrenaliniche».

Altro luogo comune da sfatare riguarda il budget a disposizione per il loro tempo libero: «I giovani – sottolinea Yael – fanno anche sacrifici per non rinunciare a compiere i viaggi che vogliono fare, vivere le esperienze da condividere con amici e compagni di avventure. È bene sapere che il potere di spesa della Generazione Z, almeno in Europa, è stimato in circa 450 milioni di euro. E in effetti, secondo recenti studi tra tali viaggiatori vanno per la maggiore le offerte di Airbnb o Booking con location anche di alto profilo come ville, castelli, casali, resort per soggiornare in gruppo, magari risparmiando sui mezzi di trasporto per raggiungerle».

Da qui la necessità di presidiare i canali social, con una comunicazione mirata nei tempi e nei modi che gli stessi giovani impongono: il fenomeno Tik Tok la dice lunga sulle modalità scelte dalla Generazione Z per comunicare, condividere e confrontarsi. Ecco perché Yael consiglia alle grandi aziende, per le quali ha già svolto attività di consulenze, di assumere giovani e dare loro la responsabilità di presidiare il bacino di utenza composto dai loro coetanei, perché conoscono il linguaggio, sanno dove, come e quando comunicare e, nel caso del turismo organizzato,  trasmettere l’offerta turistico-ricettiva che si vuole far arrivare a questo target.

Così come è bene focalizzare altri aspetti di questa fascia di potenziali clienti: «In base ai recenti studi – evidenzia Yael – è ormai ben noto, ad esempio, che i giovani vogliono lavorare 4 giorni a settimana, avere molta flessibilità negli orari e di fatto in Europa si sta facendo strada un nuovo modello di occupazione destinato a rivoluzionare le stesse modalità della vita quotidiana. Tutto questo perché i giovani amano sfruttare appieno il tempo libero e ritagliarsi parentesi anche di pochi giorni».

Da qui il richiamo ai tourism-break di 2-3 giorni, consumati con voli low cost, dove però ci può essere spazio per location ricettive di un certo fascino. In altre parole, questo universo di potenziali clienti under 30 va interpretato declinando soluzioni di viaggio sempre più flessibili, comunicati nei tempi e nei modi giusti, ma soprattutto nei luoghi digitali, dove questo target così eclettico, ama trascorrere parte della giornata.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli