Crac Fti, c’è tempo fino al 22 luglio per “comprare” la filiale francese
Cartello vendesi per la divisione francese di Fti Group, ovvero Fti Voyages, fallita nelle scorse settimane per l’effetto domino provocato dal crac della casa madre. Secondo quanto riportato da L’Echo Touristique, è stato infatti pubblicato il bando di gara per l’acquisizione della filiale d’Oltralpe di quello che era fino a qualche mese fa il terzo tour operator europeo. Tra l’altro, paradossalmente, la compagnia alsaziana risultava in ripresa e con un tesoretto di grande interesse. Fti Voyages, che conta oggi otto dipendenti, alla fine dell’anno finanziario conclusosi a ottobre 2023 ha registrato un fatturato di 164,7 milioni di euro.
I candidati interessati sono invitati a contattare il curatore fallimentare provvisorio Christophe Gillmè, uno dei componenti del team di amministratori giudiziari che si stanno occupando della vicenda, attraverso l’e-mail [email protected], per ottenere l’accesso alla dataroom. Il termine per la presentazione delle offerte di acquisizione è il 22 luglio 2024.
INTANTO IN SVIZZERA
Ma nella mappatura dell’universo Fti, oltre a Germania e Francia, rientra anche la Svizzera, dove i t.o. Fti Touristik AG e Big Xtra Touristik Ag hanno dichiarato fallimento, con i clienti assistiti tempestivamente dal Fondo di garanzia elvetico, mentre sempre in questo Paese Fti Ticketshop Ag ha fatto sapere in una nota che saranno salvi i voli già pagati ed emessi attraverso i sistemi Iata Bsp. E che, con le stesse modalità, non verranno cancellate le prenotazioni effettuate da agenzie che hanno già effettuato il pagamento totale o parziale di un pacchetto legato a prenotazioni tramite Gds o con vettori low cost. Purtroppo l’insolvenza delle filiali svizzere era prevedibile poiché – come si legge sul magazine tedesco Fvw, queste lavoravano a stretto contatto con la sede centrale di Monaco.
QUANDO INTERVIENE IL FONDO TEDESCO
Sempre a proposito del fallimento Fti, nei giorni scorsi è stato confermato che il Fondo di garanzia tedesco Deutsche Reisesicherungsfonds (Drsf) srà attivato soltanto per i clienti che avevano acquistato pacchetti di viaggio attraverso i canali agenziali, che rappresentano il 90% del fatturato di Fti, mentre non coprirà i viaggiatori individuali che hanno acquistato dal Gruppo Fti singoli servizi turistici. E sempre i responsabili del Fondo hanno tranquillizzato i mercati dichiarando di disporre di un capitale sufficiente per far fronte alla situazione creatasi con la cessazione delle attività del terzo tour operator europeo, grazie ad un capitale che si aggirerebbe intorno ai 750 milioni di euro.