Hotel da riqualificare? «Ci pensiamo noi»

09 Gennaio 15:15 2017 Stampa questo articolo

Se è vero che la filosofia del rottamare, oltre a essere sovraesposta, è ormai percepita come per nulla efficace, è altrettanto vero che c’è una realtà, tutta italiana, che del recupero delle strutture alberghiere ha fatto il suo verbo ottenendo per sé il successo e per gli esercizi una seconda, importantissima, chance. Nata nel 2000 come società di gestione degli staff di animazione, infatti, Club Esse ha iniziato a occuparsi di alberghi nel 2010 quasi per caso: la società gestiva con successo l’animazione di un villaggio a Baja Sardinia, quando la proprietà della struttura, scontenta dell’andamento generale degli affari, gli chiede di occuparsi della gestione della struttura.

La società accetta la sfida e la vince: ribattezzato Club Esse Calabitta, l’albergo va così bene che di lì in poi, ogni anno, l’azienda aggiunge al suo portfolio una nuova struttura. Nel 2015 Club Esse arriva a gestirne cinque in Sardegna più una a Roma, un business hotel che è anche la sua sede. Ma il salto vero e proprio avviene tra il 2014 e il 2016: dapprima dotandosi di un vero assetto imprenditoriale con l’ingresso nell’azienda di Gianni Russo a capo della direzione alberghiera e di Marco Baldisseri alla direzione commerciale,  poi con l’ampliamento dell’offerta che oggi prevede anche la montagna e che ha visto passare da 6 a 14 le strutture targate Club Esse, solo nel 2016.

Un irrobustimento reso possibile proprio dalla filosofia del recupero. Come Marco Baldisseri ha spiegato a L’Agenzia di Viaggi. «Siamo bravi ad ascoltare: così come prestiamo attenzione ai nostri ospiti quando suggeriscono qualcosa, e in questo lo staff di animazione è sempre un’ottima cartina di tornasole, allo stesso modo monitoriamo il mercato. Se riusciamo a modificare i nostri servizi sulla base di quello che la nostra clientela target richiede, allo stesso modo stiamo riuscendo a capire le esigenze del mercato e dei gestori. Quelle che verrebbero considerate strutture da cestinare sono per noi posti con caratteristiche proprie interessanti che vanno risistemate e rilanciate. Alle volte hanno problemi di gestione, altre sono in mano a persone in difficoltà economica: noi possiamo offrire non solo esperienza ma anche solidità finanziaria, un di più fondamentale specie in tempi di crisi».

Baldisseri giura che il segreto è tutto qui: nello sguardo pragmatico al mercato e soprattutto nella solvibilità. «Non ci sono alchimie da pietra filosofale né è necessario avere il fiuto di un cercatore d’oro – ribadisce – quando sei un buon pagatore, serio, preciso e affidabile riesci a ottenere gli sconti più alti, sui canoni di affitto ma anche sulle altre forniture. Tutte queste economie non finiscono nelle nostre tasche bensì sul prezzo finale al cliente ecco perchè Club Esse ha un invidiabilissimo rapporto qualità-prezzo».

Ma come si passa da struttura in difficoltà a hotel con un alto indice di gradimento? «Arrivano periodicamente in azienda proposte di strutture da vagliare: alcune sono lontane dal mare o dagli impianti di sci, altre sono troppo piccole, quindi antieconomiche. Noi cerchiamo sempre qualcosa di diverso: le nostre strutture non sono copia-incolla come quelle dei grandi gruppi, riconoscibili ovunque tu vada nel mondo. Abbiamo hotel da 50 camere e da 250, alberghi diffusi con le casette in pietra come nei vecchi centri e villaggi. Tutte però devono essere integrate nel proprio territorio con personale della zona e specialità tipiche sulla tavola. L’aspetto glocal per noi è importante e vogliamo salvaguardarlo. È chiaro anche che alcuni alberghi hanno bisogno di ristrutturazioni importanti e rilanci ragionati, ma i proprietari sono felici dei risultati perché gli garantiscono canoni di affitto a lunga scadenza e rivalutazione immobiliare della loro struttura».

I numeri del giro d’affari Club Esse danno ragione al modus operandi: in un solo anno il fatturato è passato da 5 milioni e mezzo di euro del 2015 a più di 20 milioni nel 2016 e nessuna struttura ha fatto registrare percentuali di riempimento al di sotto del 90%, regalando alla società circa 250mila presenze. Dopo Sardegna (3 strutture), Sicilia (1), Calabria (2), Abruzzo (1) e Valle d’Aosta (1), ora Club Esse punta ad allargare il proprio portfolio strutture in montagna e sui litorali di alcune regioni dove non è ancora presente, su tutte Puglia e Toscana. Per render migliore la vita di altri albergatori e sempre più magra quella dei cassonetti.

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Valentina Neri
Valentina Neri

Giornalista

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