Cammini, tesoretto dell’incoming: valgono 7 miliardi di euro

Cammini, tesoretto dell’incoming: valgono 7 miliardi di euro
04 Ottobre 10:15 2024 Stampa questo articolo

Molti lo definiscono il “turismo dei Cammini” richiamando così gli ultimi interventi avviati quest’anno dal Mitur con fondi per 15 milioni di euro finalizzati a 26 interventi riguardanti proprio i Cammini d’Italia, ma in realtà il turismo escursionistico è fenomeno ben più vasto e dati alla mano, rappresenta un tesoretto per l’incoming italiano da non sottovalutare.

Una nicchia di mercato analizzata recentemente dal CstCentro Studi Turistici di Firenze che ha aggiornato alcuni numeri di questo fenomeno: innanzitutto la platea che – attingendo anche da un’indagine Enit-Tci – a oggi conta almeno 2,7 milioni di appassionati, con un volume d’affari di almeno 7 miliardi di euro.

Numeri che portano l’Italia al quarto posto nel ranking europeo di questo segmento, ancora distante dal Regno Unito con 5,4 milioni di turisti d’escursionismo, Germania (4,6 milioni) e Francia (4,5 milioni), ma comunque un bacino decisamente consistente.

«In tutti e quattro i mercati – sottolinea il direttore del Cst Alessandro Tortelli – la destinazione preferita, in cima ai desideri di questi viaggiatori è l’Italia e in particolare il Trentino – prediletto anche dagli italiani – la Toscana e la Sicilia. E a motivare questa forma di turismo è soprattutto la ricerca di contatto con la natura, seguita dalla possibilità di vedere luoghi inaccessibili in altro modo e di allontanarsi dalla folla».

Qualche sorpresa emerge poi dall’identikit del turista escursionista ed alcune caratteristiche della tipologia del camminatore: si tratta in prevalenza di donne (57%) in una fascia di età che va dai 31 ai 70 anni. Il 31% cammina in solitario mentre il 69% in compagnia o in gruppo. Il 31%, inoltre, dopo aver scoperto i Cammini dichiara di non poterne più fare a meno mentre il 44% è un camminatore costante.

Per quanto riguarda, invece, la promozione, la comunicazione e informazione legata a questa tipologia di turismo, lo studio Enit-Tci rileva che su 100 cammini, 63 hanno portali finiti e pensati per il turismo. Di questi il 76% riporta i servizi presenti lungo il tracciato, le tracce gps e l’elenco degli attrattori. Il 52% ha siti multilingue mentre solo  il 25% fornisce servizi di alert in caso di problemi lungo il percorso.

Infine, tra i cammini più ricercati nel 2023 sul portale di riferimento “Cammini d’Italia” figurano La Via degli Dei, percorso lungo l’appennino tosco-emiliano, da Firenze a Bologna con 85.000 visite, la Rotta dei Due Mari, un coast to coast da Polignano a Mare a Taranto (40.000 consultazioni), e la Via del Sale, un percorso di 90 km da Varzì a Portofino (30.000 visite). Da segnalare anche il Cammino di San Jacopo, 170 km in Toscana, tra Firenze e Lucca con quasi 15.000 consultazioni.

«Il turismo escursionistico e in particolare il turismo dei cammini risponde bene ad alcune delle nuove tendenze di viaggio, come il contatto con la natura – conclude Tortelli – È importante però che le destinazioni si attrezzino per rispondere al meglio a questo tipo di esigenze e per farlo c’è la necessita di una partecipazione attiva da parte di tutti i soggetti,  dagli amministratori locali agli operatori dei servizi e dell’ospitalità».

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Andrea Lovelock
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