Balneari, il governo impugna la legge regionale della Toscana
Nuovo capitolo nella querelle sulle concessioni balneari. Il governo, su proposta del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha deciso di impugnare la legge della Regione Toscana n. 30/2024 in materia, che regolamenta i criteri delle evidenze pubbliche e degli indennizzi ai gestori uscenti per i titoli in scadenza.
La decisione è stata presa, si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, “poiché alcune delle disposizioni contenute nella legge si pongono in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di tutela della concorrenza. Pertanto, tali disposizioni sono considerate in violazione dell’articolo 117, primo comma e secondo comma, lettera e), della Costituzione”.
La norma della Regione Toscana era stata approvata lo scorso luglio, due mesi prima che il governo Meloni varasse il decreto Infrazioni, il quale disciplina i criteri delle gare a livello nazionale. Riguardo poi al tema delicato degli indennizzi, Palazzo Chigi ha comunicato di aver rinviato a un successivo provvedimento attuativo che il ministero delle Infrastrutture dovrà redigere entro il 31 marzo 2025.
Comunque, come evidenziato dal giornale online Mondobalneare, la disciplina del demanio marittimo è di esclusiva competenza statale e pertanto l’impugnativa da parte del governo era attesa e scontata e sarà la Corte Costituzionale a dover decidere se la norma toscana resterà valida oppure se invade la competenza del legislatore nazionale e pertanto andrà cassata.