Aeroporti, cosa deve fare l’Italia per non restare indietro
Quasi 170 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani nei primi nove mesi del 2024. E ancora: decarbonizzazione, transizione green e sostenibilità degli aeroporti rappresentano le reali sfide per il futuro del trasporto aereo in Italia come in tutta Europa, oltre a un costante impegno nel miglioramento della qualità dei servizi, l’utilizzo efficiente della capacità dei cieli europei e delle infrastrutture di terra. Sono temi e concetti dibattuti e richiamati più volte nel corso del convegno sull’innovazione e la sostenibilità negli aeroporti, tenutosi nei giorni scorsi presso il centro congressi dell’aeroporto di Bari.
All’evento hanno partecipato il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, il presidente di Art, Nicola Zaccheo, il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente di Enav, Alessandra Bruni, l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, Francesco Nucera, direttore sviluppo & manutenzione del Gruppo Save, il presidente di Aeroporti 2030, Alfonso Celotto.
Il convegno si è aperto con una disamina della stagione estiva 2024, che ha visto un forte aumento dei passeggeri, ma ha anche evidenziato la necessità di individuare le strategie per far fronte all’ulteriore incremento dei volumi di traffico previsti nei prossimi anni, mantenendo i più elevati standard di sicurezza e aumentando costantemente i livelli di qualità del servizio, perseguendo al contempo gli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto aereo.
In particolare, durante la scorsa estate gli aeroporti italiani hanno registrato un significativo aumento del numero di voli rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando una crescita che ha superato il tasso medio del traffico aereo europeo, pari a circa il 10%. Nei primi nove mesi del 2024, infatti, hanno registrato quasi 170 milioni di passeggeri, il 13,29% in più rispetto al 2019 e l’11,59% in più rispetto al 2023.
Numeri importanti che evidenziano l’esigenza di compiere analisi e pianificazioni a lungo termine per garantire la sostenibilità e la competitività del settore aeroportuale in Italia ed in Europa, ponendo particolare attenzione al ruolo del lavoro e dell’innovazione tecnologica.
«Aeroporti di Puglia – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – sta costruendo una nuova strategia non solo nel marketing, nella promozione dell’utilizzo del mezzo aereo per agevolare l’economia e il turismo della regione, ma sta investendo moltissimo nella decarbonizzazione dei propri impianti per limitare le emissioni. Questo consentirà al bilancio delle emissioni della Puglia di rientrare nei parametri che ci sono stati assegnati dagli accordi internazionali. La Puglia, con meno di 4 milioni di abitanti, ha quattro aeroporti funzionanti, Bari, Foggia, Brindisi e Grottaglie, ciascuno con una propria specializzazione, ma tutti in grado di realizzare le politiche energetiche che l’Italia si è impegnata a svolgere per abbassare il livello delle emissioni di Co2».
Il presidente di Aeroporti 2030, Alfonso Celotto, ha aggiunto: «Aeroporti 2030 ambisce a consolidarsi come voce autorevole del settore, promuovendo una crescita sostenibile che integri dimensioni ambientali, economiche e sociali. Dobbiamo lavorare per attrarre nuove rotte e compagnie, sviluppando partnership strategiche e investendo in promozione per rendere i nostri aeroporti sempre più competitivi a livello internazionale. È essenziale migliorare l’accessibilità degli scali attraverso collegamenti intermodali con altri mezzi di trasporto, come i treni ad Alta velocità. L’incremento del traffico aereo, obiettivo ambizioso e necessario per la crescita economica e turistica del Paese, deve sempre andare di pari passo con l’attenzione alla qualità del servizio offerto ai passeggeri».