Francia, il giovedì nero del trasporto aereo
Dal mercoledì nero, con la crisi di governo, al giovedì nero dello sciopero negli aeroporti. La Francia balla pericolosamente sul cornicione e le dimissioni del primo ministro, Michel Barnier, hanno creato instabilità e aggiunto preoccupazione anche per l’immediato futuro del traffico aereo e per l’intero comparto dei trasporti pubblici, considerando il recente stop dei treni. Se non altro perché si avvicinano le feste di Natale.
In un contesto così caotico, insomma, si è inserita alla perfezione – si fa per dire – l’agitazione, indetta da diversi sindacati negli aeroporti transalpini, che ha comportato cancellazioni e limitazioni nei voli, oltre ai disagi per migliaia di passeggeri.
L’aviazione civile francese, infatti, ha chiesto alle compagnie aeree di ridurre i voli del 10% non solo allo scalo parigino di Charles de Gaulle, l’hub più grande del Paese e con la maggiore capacità per voli a lungo raggio, ma anche a Orly, Marsiglia e Tolosa.
A Orly sospeso un volo su 4, con particolari riflessi su Vueling. A Marsiglia annullato un volo su due, cancellato il 20% dei collegamenti a Tolosa.
Queste interruzioni, fanno notare i sindacati, rappresentano non solo una sfida logistica per scali e compagnie, ma anche una possibilità di riflessione sull’importanza di trovare un equilibrio sostenibile fra i diritti dei lavoratori e la crescente domanda di servizi efficienti e puntuali da parte dei viaggiatori.