Ita-Lufthansa verso l’ultimo atto

Ita-Lufthansa verso l’ultimo atto
13 Gennaio 12:17 2025 Stampa questo articolo

“Closing”, dall’inglese “chiusura”. Ovvero: “l’ultima fase delle attività che si fanno quando viene trasferita un’azienda o si trasferiscono le quote di una società”. Come in un Natale a scoppio ritardato, Ita e Lufthansa fanno tombola dopo due anni estenuanti di trattative, strappi, ricuciture e colpi di scena. Mercoledì 15 gennaio sarà ufficiale l’ingresso del management del Gruppo tedesco nel board della compagnia italiana: la dote ammonta a 325 milioni di euro.

Bruxelles impartisce la sua benedizione a distanza. Di acqua sotto i ponti ne è passata, vale la pena sedersi sulla riva e rileggere i passi salienti di quest’edizione riveduta e corretta de “I promessi sposi”.

LA PROMESSA DI MAGGIO

Nata dalle ceneri di Alitalia nel 2020, grazie a un decreto del governo Conte bis, Ita Airways decolla ufficialmente il 15 ottobre 2021. Meno di due anni più tardi, il 25 maggio 2023, viene siglato l’accordo tra il Mef (azionista unico di Ita) e il Gruppo tedesco, che prevede l’ingresso nel capitale della newco con una quota del 41%, con l’opzione di acquisire in un secondo tempo le azioni rimanenti.

SILENZIO, PARLA L’UE

L’ultima parola, però, spetta alla Commissione Ue che pone alcuni paletti: bisogna cedere alcuni slot per preservare la concorrenza. E si apre il capitolo dei cosiddetti remedies: Ita e Lufthansa, cioè, devono indicare le aerolinee competitor alle quali consegnare le 15 coppie di slot giornalieri su Milano-Linate per i voli intra-europei sugli scali di Amburgo, Monaco, Francoforte, Vienna, Zurigo, Bruxelles e per le rotte nordamericane (Usa-Canada).

Apriti cielo, in tutti i sensi. L’operazione si complica non poco, tra le osservazioni puntigliose della commissaria Ue all’Antitrust con delega alla concorrenza, Margrethe Vestager, e le lamentele delle compagnie rivali, Ryanair in testa. Pur strette tra l’incudine e il martello, Ita e Lufthansa riescono ad ottenere il via libera di Bruxelles il 3 luglio 2024. Appuntamento al 4 novembre per l’ultimo step prima della volata finale.

L’ALTOLÀ DEL MEF

La scelta dei vettori per i remedies ricade su easyJet, Air France e Iag, sembra tutto apparecchiato per il brindisi finale, ma come nei migliori thriller ecco il colpo di scena che rischia di mandare tutto a monte in extremis. Al momento di firmare i contratti il Mef fa un passo indietro davanti alla richiesta di Lufthansa di uno sconto sugli 829 milioni pattuiti.

Tra baruffe, schermaglie e moti di orgoglio, finalmente il 12 novembre arriva la tanto sospirata conferma: niente sconti, il Mef firma. La palla ripassa all’Ue, che fa scattare il semaforo verde poco dopo le 20 di venerdì 29 novembre 2024: “L’Ue ha approvato in via definitiva le nozze tra Ita e Lufthansa” batte l’Ansa.

L’ALBA DI UNA NUOVA ERA

Dopo il versamento dei 325 milioni, riferisce il Corriere della Sera, gli altri passi formali: “assemblea di Italia Trasporto Aereo Spa (la società che controlla Ita Airways), nomina e riunione del nuovo consiglio di amministrazione, con cinque membri – tre di espressione italiana (compreso il presidente) e due tedeschi, con  insediamento dell’amministratore delegato, Jörg Eberhart, ex capo delle strategie di Lufthansa, ex ceo di Air Dolomiti”.

Nel medio periodo – scrive ancora il Corsera – l’accordo porterà Lufthansa a salire al 90% di Ita — l’opzione è prevista entro il 2027 — e poi al 100% entro il 2033 per un investimento complessivo di 829 milioni di euro, inclusi i 100 milioni di earn out che andranno al Mef al raggiungimento di alcuni risultati intermedi.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli