Iperconnesso ma fedele alle adv: l’identikit del viaggiatore italiano
Il 93% dei viaggiatori consulta siti di recensioni al momento di programmare il suo viaggio, ma ben il 73% ancora si affida ai consigli di un professionista dei viaggi.
Il 27% dei business traveller, invece, definisce “divertente e emozionante” il processo di pianificazione e organizzazione dei suoi viaggi d’affari. Il 70% di prenotazioni. infine, sarà fatta da mobile entro il 2020.
Sono solo alcuni dei dati emersi dalla survey The Italian Digital Traveler Research: identikit del viaggiatore italiano nel 2017 e commissionata da Travelport su 11.000 viaggiatori di 19 nazioni del mondo.
«Oggi non è più sufficiente capire il comportamento del viaggiatore al momento della decisione di prenotazione, bisogna comprendere il viaggiatore, coinvolgerlo anche attraverso i canali digitali e ‘coccolarlo’ con servizi personalizzati ad ogni momento del viaggio, da quando prenota a quando rientra a casa o in ufficio e lascia un commento su un sito di recensioni», ha detto Laura Capasa, head of marketing europe di Travelport, presentando la ricerca nel corso dell’edizione appena conclusasi di Biz Travel Forum.
Per quanto riguarda la digitalizzazione dei viaggiatori poi, l’Italia spicca come il Paese con i viaggiatori più dipendenti dagli strumenti digitali in Europa. Ben il 48%, infatti, tende a cercare e prenotare un viaggio tramite smartphone, mentre addirittura il 69% dice che le carte d’imbarco elettroniche rendono il viaggio più semplice, contro una media globale del 70%.
Sul fronte del business travel, il confronto tra Italia e resto del mondo continua ad essere a favore dello Stivale: il 94% dei business traveller di casa nostra, infatti, si avvale di siti di recensione per scoprire nuove destinazioni e il 58% utilizza la ricerca vocale nella fase di pianificazione del viaggio, mentre il 51% prenota con mobile e il 46% attribuisce un significato negativo al fatto di dover prenotare tutto separatamente.