Voli in ritardo, l’Europa è la tartaruga dei cieli
Si può ribattezzare “tartaruga dei cieli”: è l’Europa del trasporto aereo commerciale che lo scorso anno, su circa 10,7 milioni di voli registrati (il +5% rispetto al 2019), ha fatto segnare ritardi per circa 30 milioni di minuti.
Si tratta di un vero e proprio record di disservizi avvenuti nei principali aeroporti europei. Ed è la stima pubblicata dal sito RimborsoAlVolo che ha fornito un altro dato altrettanto curioso: il giorno più trafficato dell’anno, nei cieli europei, è risultato venerdì 14 giugno 2024 con ben 37.510 voli, qualcosa come 1.562 collegamenti aerei ogni ora.
A incidere pesantemente sulle performance dell’aviazione commerciale in Europa è stata la limitazione degli spazi aerei provocata dal conflitto in Ucraina e da tempi di sorvolo che nell’Europa orientale hanno inevitabilmente subito crescenti ritardi. L’incremento dei disservizi è andato di pari passo con l’aumento del traffico aereo in alcuni Paesi europei: tra questi figura proprio l’Italia, dove la media giornaliera dei voli è incrementata del 9% con circa 3.790 collegamenti quotidiani, anche se la leadership di questo indice, in Europa, è ad appannaggio del Regno Unito con 5.488 al giorno, seguito dalla Spagna con 4.984 e dalla Germania con 4.711 quotidiani.
Purtroppo però, a questa considerevole crescita in quasi tutti i Paesi europei, si è accompagnato un peggioramento nella puntualità: solo il 66% degli aeromobili è risultato in orario, mentre nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, questo indice si era attestato sul 74%. Fortunatamente l’Italia detiene solo il 7% dei disservizi totalizzati in Europa, anche se il principale scalo internazionale, Roma Fiumicino, risulta tra gli aeroporti con i peggiori indici di puntualità (intorno al 56% sul totale). Gli scali di Oslo e Stoccolma primeggiano per le migliori performance di decolli e atterraggi in orario, con un indice che sfiora l’80% dei voli.