Ai, sette strumenti per lavorare meglio
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Non si ferma la corsa dell’intelligenza artificiale. Secondo i dati Eurostat, nel 2024 il 13,48% delle imprese dell’Unione europea ha utilizzato tecnologie basate sull’Ai segnando una crescita di 5,45 punti percentuali sul 2023. La quota più alta è stata registrata in Danimarca (27,58%), seguita da Svezia (25,09%) e Belgio (24,71%). L’Italia? A quota 8,2% contro circa il 5% dell’anno precedente, quindi il Paese si conferma in crescita con le rilevazioni di Grand View Research che racconta come nel settore dei viaggi il mercato globale dell’Ai dovrebbe raggiungere i 5,2 miliardi di dollari entro il 2030, crescendo mediamente ogni anno di oltre il 16%.
Il tutto mentre la Commissione europea porta avanti il discorso Deploytour, dataspace Ue turistico che garantirà un flusso di dati sicuro, favorendo dunque lo sviluppo di questa e altre importanti tecnologie. Oggi sapere sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa può fare la differenza: i big player del turismo organizzato integrano soluzioni all’avanguardia, e intanto online si hanno a disposizione un ventaglio di soluzioni che è bene conoscere. Noi ne abbiamo scelte sette, da cui i professionisti del travel possono anche lasciarsi ispirare. Vediamole.
MONDO OPENAI
Fondato da Elon Musk e Sam Altman, OpenAi vanta il noto ChatGpt, ora anche in versione Pro con la possibilità di utilizzare il modello “o1 pro mode”, che utilizza una maggiore potenza di calcolo per compiti complessi. Nell’offerta OpenAi c’è poi il tool per la generazione dei video Sora che può creare contenuti coinvolgenti nel nostro settore, fino alla rivoluzione di Operator, agente (anche di viaggi) intelligente capace di navigare nei siti web e interagire come gli esseri umani. Operator si basa sul Computer-Using Agent, gli dai un ordine e lui esegue.
L’ASSISTENTE GEMINI
Tra i big assistant dell’Ai spicca inoltre quello di Google, Gemini (ex Bard), che adesso è in versione 2.0 e genera anche formule e grafici personalizzabili in Fogli Google, a partire dai dati di calcolo inseriti. Gemini – si consiglia l’utilizzo in Ai Studio – effettua inoltre buone traduzioni, può comunicare con le app di sistema come Gmail, Maps e YouTube e accetta allegati analizzandoli, compresi i file video e audio per la trascrizione scritta (qui ti segnaliamo anche Otter, con cui poter registrare una call, avere il riassunto e otte- nerne i punti chiave).
LA CINESE DEEPSEEK
Con il lancio del suo modello open source R1, la startup cinese DeepSeek ha guadagnato attenzione internazionale distinguendosi per la sua efficienza, essendo stata sviluppata nel giro di due mesi con un budget inferiore a 6 milioni di dollari, rispetto ai 5 miliardi annuali di OpenAi, e diventando l’app gratuita più scaricata su iPhone in molti Paesi. DeepSeek, come accadde per ChatGpt, deve però sciogliere il nodo del trattamento dei dati. Consente di usare DeepThink, per risolvere problemi di calcolo e non solo, Search e la funzione che permette la ricer- ca delle informazioni utili allegando i pdf.
MISTER COPILOT
Tra gli strumenti efficaci d’intelligenza artificiale c’è ovviamente Microsoft Copilot, che dà accesso a ChatGpt4, capace di generare testi e immagini con molta creatività. L’app prevede la versione gratuita e con la registrazione si conservano le conversazioni con l’Ai. Come nel caso di ChatGpt consente di effettuare domande con la propria voce, e permette l’uso del motore di ricerca Bing. Curiosità: con Suno crea brevi canzoni a partire da una descrizione testuale. Come per diversi altri, lo puoi integrare su WhatsApp.
POE, L’APP ALL IN ONE
Parte di Quora, Poe è stata lanciata ufficialmente nel 2010 da Adam D’Angelo e Charlie Cheever. La sua particolarità è che non è costituita da un solo chatbot, ma è come fosse un wallet dove scegliere tra le principali intel- ligenze artificiali generative in circolo: ci sono ad esempio ChatGpt, Claude e DeepSeek. È possibile utilizzare Poe anche senza una subscription, ma l’uso avrà dei limiti. È interessante per esplorare il mondo dell’Ai.
PERPLEXITY, IN STILE GOOGLE
Motore di ricerca accessibile liberamente via web, app per Android o iPhone, Perplexity offre risultati accurati e in tempo reale con un approccio più simile all’interazione con un chatbot Ai che come un search engine classico come Google. Se lo scopo non è generare testi o immagini, si può usare Perplexity per ampliare le conoscenze o comprendere meglio un concetto o argomento con Discover. Tra le sue potenzialità quella di suggerire autonomamente delle domande per approfondire un determinato tema.
LE FOTO DI MIDJOURNEY
Inizialmente applicazione text-to-photo (ossia capace di generare immagini in base a delle istruzioni di testo assistendo anche al processo di generazione), Midjourney – guidata da David Holz – grazie a una nuova funzione dà la possibilità di modificare immagini già esistenti, anche se non create da un’Ai. Si tratta di una novità rilevante: una delle aggiunte più apprezzate è il pennello digitale, che permette di effettuare modifiche precise in punti specifici dell’immagine. Tra le funzioni più innovative c’è la Retexture, che consente di cambiare i colori e le superfici senza alterare la struttura dell’immagine. Sblocca nuove possibilità creative, purché si agisca in modo sicuro ed etico.