Chi vola in Russia non potrà farlo in Europa
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Unione europea off limits per le compagnie che operano voli commerciali in Russia. Prevede anche misure sui trasporti il 16° pacchetto di sanzioni adottate dall’Ue nei confronti della Russia, a quattro anni dall’invasione dell’Ucraina.
Il provvedimento colpisce settori importanti dell’economia di Mosca, quali energia, commercio, trasporti, infrastrutture e servizi finanziari. Per contenere il rischio che le sanzioni siano “eluse“, alcune disposizioni vengono riprodotte anche nel regime applicato alla Bielorussia. L’Ue ha aggiornato e rafforzato le sanzioni che riguardano la Crimea e Sebastopoli e le zone non controllate dal governo delle “oblast” di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia.
Il pacchetto, quindi, estende il “divieto di volo per consentire l’inserimento nell’elenco dei vettori di Paesi terzi che effettuano voli interni in Russia o che forniscono beni del settore aeronautico a compagnie aeree locali o per voli nella Russia stessa. Le compagnie aeree inserite in elenco non saranno autorizzate a volare verso l’Ue”.
Apportata anche una modifica che impedisce di aumentare di oltre il 25% la quota di proprietà russa nelle imprese di trasporto su strada dell’Ue, precludendo potenziali scappatoie che permettano di eludere le sanzioni vigenti.
LE ALTRE MISURE DEL PACCHETTO
Per quanto riguarda le misure antielusione, le disposizioni Ue mettono nel mirino altre 74 navi, portando a 153 il numero totale delle unità inserite nell’elenco oggetto di sanzioni, che fanno parte della “flotta ombra” o che hanno contribuito ad assicurare entrate energetiche alla Russia.
Inserito un nuovo criterio di inserimento nell’elenco: il sostegno alle operazioni di petroliere non sicure. Inoltre, il pacchetto impone restrizioni mirate delle esportazioni a 53 nuove imprese che sostengono il complesso militare e industriale russo o che sono implicate nell’elusione delle sanzioni: 34 sono di Paesi diversi dalla Russia.
In generale, il pacchetto comprende 83 nuove voci in elenco: 48 persone fisiche e 35 entità, soggetti che sostengono il complesso militare russo o ne traggono vantaggio, sono dediti all’elusione delle sanzioni e allo scambio di cripto-attività russe o che operano nel settore marittimo.
Le restrizioni all’esportazione dei prodotti a duplice uso sono state estese ad altri prodotti, per precludere alla Russia l’accesso a tecnologie fondamentali di cui si serve in guerra. Previste misure sull’energia e il divieto totale di effettuare operazioni su specifiche infrastrutture russe, tra cui due aeroporti di Mosca (aeroporto di Vnukovo e di Zhukovsky), quattro scali regionali, il porto di Astrakhan sul Volga e quello di Makhachkala sul Mar Caspio. Inclusi anche i porti marittimi di Ust-Luga e Primorsk sul Mar Baltico e di Novorossiysk sul Mar Nero.
Sospese, infine, le attività di radiodiffusione di altri 8 organi di informazione nell’Ue o dirette all’Ue, “in considerazione – si legge nel provvedimento – del ruolo di tali organi a sostegno e giustificazione della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina”.