Bmt al via, De Negri: «Troppe fiere in Italia, il governo freni»

Sono tre decadi che Angioletto De Negri, artefice già negli anni Ottanta dei successi operativi del suo tour operator I Viaggi dell’Airone, organizza con la passione d’un ventenne nella sua Napoli la Borsa Mediterranea del Turismo, per tutti la Bmt, divenuta in breve tempo il marketplace di riferimento per il centro-sud Italia. Fiera al via domani, giovedì 13 marzo, alla Mostra d’Oltremare.
Con cosa ci stupirà l’edizione 2025 di Bmt?
«Una delle principali novità sarà la conferenza sul tema “Campania e sud – Luxury destination” che il 14 marzo riunirà esponenti del governo, delle Regioni e di alcuni Comuni con l’obiettivo di creare le basi per un nuovo turismo di qualità. Protagonisti saranno i brand dei maggiori hotel di lusso in fase di realizzazione a Napoli e in tutto il sud, considerato oramai un tesoro incontaminato per il luxury tourism».
Qual è stata la fortuna di questo evento?
«Bmt ha sempre assunto la dimensione di Piazza Affari del Turismo, una caratteristica che negli anni è stata accentuata da una sempre maggiore proposta ai visitatori di tutti i segmenti del turismo, a partire dall’offerta outgoing e incoming del tour operating che trova la sua espressione nel Villaggio Astoi, che torna quest’anno con i brand più importanti del turismo organizzato. Lo stesso può dirsi dell’ospitalità che a Bmt è rappresentata da grandi brand alberghieri, come Gruppo Rocco Forte, Marriott, Radisson e Hilton che stanno investendo a Napoli, in Campania e al sud in generale. E a favorire i grandi marchi del turismo nella scoperta del sud Italia dal punto di vista turistico ha contribuito proprio la nostra fiera grazie anche ai suoi fam trip».
Una peculiarità di Bmt è stata, da sempre, la presenza di tante agenzie di viaggi: con quale formula, oggi, coinvolgerete gli agenti?
«Per agevolare l’arrivo degli adv da ogni parte d’Italia, abbiamo creato in collaborazione con l’alta velocità di Trenitalia “Il Treno dei Desideri”: un convoglio che viaggerà da Milano a Napoli facendo tappa a Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Gli agenti che saliranno a bordo saranno tutti ospiti di Bmt, hotel compreso per la notte del 14 marzo. Altri gruppi di agenti arriveranno dalla Sicilia e dalle altre regioni del Sud sia in aereo che in treno, e anche loro soggiorneranno a Napoli con la medesima formula. Quest’anno poi nasce il format “Bmt per le agenzie di viaggi”, un’alleanza che consentirà alle associazioni di categoria di creare un fronte unico per dialogare con il governo puntando a risultati eclatanti. Chiederemo subito per esempio una revisione del vecchio articolo 74ter del 1972 a favore dei dettaglianti, ridottisi del 50% rispetto ai 13mila degli anni d’oro».
E quali saranno i temi di attualità in agenda?
«Si dibatterà di un tema attuale, “I nuovi trend dell’ospitalità tra Made in Italy e catene internazionali”, nel convegno organizzato con la sezione di Hospitality Management dell’Università Federico II di Napoli. E ancora ci sarà la convention “Turismo del futuro, come avere successo tra Ai, overtourism e competitività globale” a cura di Visit Italy Media, nel corso della quale si parlerà delle nuove tecnologie anche in termini di gestione dei flussi. Inoltre si terranno i tradizionali workshop e le presentazioni di destinazioni e prodotto, dalla Campania alla Toscana, da Cuba e Brasile al Parco di Vivara e di importanti operatori come Msc, Going e Atelier Vacanze».
Intelligenza artificiale, biometria, identità digitale: quali rischi e opportunità per il travel?
«L’Ai è già fondamentale per personalizzare i servizi anche nel turismo, ma la mano dell’uomo resta vitale. È ancora presto per diminuire la presenza dell’esperienza umana. Ne I Viaggi dell’Airone la usiamo per personalizzare l’offerta attraverso il crm “Leonardo”, ma è presto per fidarsi completamente di uno strumento che sfrutta la nostra intelligenza profusa finora in strumenti di lavoro simili. Ci sarà un convegno ad hoc a cura di un famoso esperto di Ai che ha già un gran numero di prenotazioni».
Dopo la pandemia si è tornati a un proliferare di fiere. Sono troppe o c’è posto per tutti?
«Tutti i settori sono infiltrati da gente che si improvvisa cercando di emulare chi porta avanti progetti con successo da 50 anni tanto da meritarsi il riconoscimento di marchio storico. I perdenti saranno sempre e solo loro. È vero, in Italia esistono troppe fiere ma se escludiamo quelle più importanti di Milano, Rimini e Napoli, tutto il resto è una pletora di eventi spesso allestiti per soddisfare le esigenze dei bacini di utenza locali, economici e politici. Neanche Roma è riuscita a dotarsi di una Borsa internazionale. La colpa è di chi consente la sopravvivenza dell’articolo 5, che concede piena autonomia alle Regioni su troppe cose. Ogni presidenza di Regione può finanziare una Borsa turistica, e lo abbiamo visto di recente con un evento vicino Napoli che sembra abbia usufruito di un forte finanziamento. Una novità in calendario che non porta a niente di buono. Si potrebbe dire che c’è posto per tutti, ma non è vero. In questa edizione di Bmt inviterà il governo a intervenire affinché si metta un freno a questo fenomeno e non si arrivi ad avere per assurdo tante Borse per quante Regioni ci sono in Italia. L’esecutivo deve abrogare leggi fatte male dai governi precedenti. L’ideale sarebbe avere Ttg in autunno al centro-nord e Bmt in primavera al centro-sud».