Il Data Protection Officer entra in azienda
Tra le novità del Gdpr c’è anche l’introduzione del Data Protection Officer (Dpo), ovvero il responsabile della protezione dei dati. Si tratta di una figura che – necessaria quindi a partire dal prossimo 25 maggio e incarnata da un professionista in grado di adempiere alle proprie funzioni in piena indipendenza e in assenza di conflitti di interesse – avrà il compito di informare e consigliare il titolare del trattamento dei dati (o chi per lui), nonché i dipendenti, in merito agli obblighi derivanti dal nuovo regolamento europeo.
Il Dpo – così come si legge sul sito ufficiale di Federprivacy – dovrà poi verificare che il tutto, internamente alla realtà di riferimento, sarà correttamente attuato e applicato, incluse le attribuzioni delle responsabilità, la sensibilizzazione e la formazione del personale. E, tra le altre, fungerà da punto di contatto sia con l’Autorità Garante che con gli interessati (i soggetti per cui è previsto il trattamento dei dati), che potranno far riferimento a lui anche per l’esercizio dei loro diritti.
Ad avere l’obbligo di nomina del Data Protection Officer, com’è stato sottolineato anche durante il convegno Fiavet a Roma, saranno tutte le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici, eccetto le autorità giudiziarie. Un vincolo, questo, che riguarderà tutte le imprese con più di 250 dipendentu e quelle che trattano su larga scala dati sensibili, oppure che svolgono mansioni in cui i trattamenti richiedono il controllo regolare e sistematico degli interessati. Altra possibilità, ad esempio, è quella di nominare un unico Dpo per un gruppo di imprese, o dotarsi ugualmente della nuova figura pur non avendo l’imposizione dalla legge.
Allo stato attuale non esistono titoli abilitanti o attestati formali che determinano l’idoneità di un Responsabile della Protezione dei Dati. Tuttavia, eventuali certificazioni costituiscono un valido strumento ai fini della verifica del possesso di un livello di conoscenza della disciplina in questione.
Il servizio completo a pagina 2 e 3 de L’Agenzia di Viaggi Magazine, sfogliabile online.