Patanè, Uvet: «Nuove acquisizioni e sbarco in Borsa»
Nuove acquisizioni e il possibile sbarco in Borsa nel futuro di Uvet. La conferma arriva direttamente da Luca Patanè, numero uno dell’azienda, che ad Affari & Finanza (La Repubblica) – ha dichiarato: «Alpitour dopo aver acquisito Eden ha consolidato la sua posizione di leader, ma sono convinto che nel mercato c’è spazio per un numero due e anche per un numero tre. Ho preso quest’azienda che aveva 40 dipendenti e ora ne ha 1.600. Controlliamo mille agenzie di viaggi, abbiamo iniziato a gestire gli alberghi, comprato un t.o. e con l’acquisizione di Blue Panorama è stata completata l’integrazione verticale».
Quella di Uvet è una «storia di rigenerazione continua», racconta Patanè. Prima il business travel, ormai ex core business, poi, il network di agenzie fino ad arrivare alla compagnia aerea Blue Panorama, passando per la gestione degli hotel, attualmente a Santo Stefano, in Sardegna, in Kenya, a Pantelleria e a Milano, e per il tour operating, con l’acquisizione di Settemari dopo il tentativo fallito con Valtur.
«La vera sfida che abbiamo sempre vinto finora è quella di far parlare tra di loro i business che abbiamo comprato sfruttando le sinergie – prosegue Patanè – I nostri clienti d’affari avranno la possibilità di utilizzare Blue Panorama per i loro eventi. E Settemari potrà arricchire il catalogo aggiungendo offerte sulle destinazioni del vettore».
Ma quello del trasporto aereo non è un mondo semplice. «Da quando siamo entrati nel settore dell’aviazione non dormo la notte pensando al prezzo del petrolio. Ma abbiamo le idee chiare: non possiamo competere con Lufthansa & Co. nei servizi di linea, nemmeno con Ryanair nel low cost e con i big continentali dei charter. Dobbiamo, però, cogliere le opportunità dove si presentano», aggiunge il presidente di Uvet.
Inoltre, dopo l’acquisizione in America di Select Italy (operatore che organizza viaggi in Italia per big spender), sul fronte dell’incoming ci potrebbe essere una nuova scommessa, con al momento trattative in corso in Germania e in Iran.
E se dovessero esserci operazioni di grosso calibro, Patanè conferma l’eventuale sbarco a Piazza Affari: «È nelle nostre corde; se lo faremo entreremo dalla porta d’ingresso del listino principale».