Decreto dignità, nessuna rivoluzione fiscale in vista
Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al decreto dignità. Si tratta del primo decreto legge varato dal nuovo governo con disposizioni urgenti per lavoratori e imprese. Oltre alle questioni legate al lavoro, il provvedimento contiene anche alcune misure in materia di semplificazione fiscale che – contrariamente a quanto annunciato – non portano sostanziali stravolgimenti alle normative su spesometro, redditometro e split payment.
In particolare, si prevede la revisione delle disposizioni che disciplinano il redditometro. Attualmente la norma prevede che la determinazione del reddito delle persone fisiche possa essere fondato anche utilizzando elementi indicativi di capacità contributiva. Tali elementi sono indicati nel decreto ministeriale del 16 settembre 2015 che non avrà più effetto per i controlli ancora da eseguire con riferimento al 2016 ed anni successivi. Dovrà, quindi, essere emanato un nuovo decreto da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze in materia, dopo aver sentito l’Istat e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.
Sul fronte spesometro, viene concesso più tempo per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute. Infatti, è stabilito che i dati relativi al terzo trimestre 2018 possono essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il 30 novembre prossimo. In pratica alla stessa scadenza del quarto trimestre 2018. Ciò sembra una novità, se non si tiene conto del fatto che già il decreto legge n° 148/2017 ha concesso la facoltà di trasmissione degli stessi dati con cadenza semestrale e cioè: 30 settembre per il primo semestre e appunto 28 febbraio dell’anno successivo per il secondo semestre. In realtà già con la Legge di bilancio 2018 è stato previsto che dal 1° gennaio 2019 sarà abrogato l’obbligo della comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute spesometro contestualmente con l’avvio della fatturazione elettronica tra privati.
Infine, viene prevista l’abolizione dello split payment per le prestazioni di servizi resi alla Pubblica amministrazione da parte dei professionisti, i cui compensi sono assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto.
Delegato Confturismo-Confcommercio al Comitato fiscale Ectaa e consulente fiscale e sindacale di Federazione del Turismo Organizzato (Fto).
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