I 19 nuovi siti Unesco dalla Groenlandia all’Oman
Durante la 42esima sessione del World Heritage Committee, svoltasi a Manama nel Bahrain (Golfo Persico), il Comitato Unesco ha iscritto 19 nuovi siti nella sua lista (13 culturali, tre naturali e tre misti, cioè sia naturali che culturali) e ha approvato l’ampliamento di un sito naturale. La lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità ora conta 1092 località o attrazioni in 167 Paesi.
Ecco i siti culturali iscritti nella sessione 2018 del World Heritage Committee: l’area compresa tra Aasivissuit e Nipisat, Groenlandia (Danimarca); oasi di Al-Asha (Arabia Saudita); Qalhat (Oman); Hedeby e Danevirke (Germania); Medina Azahara (Spagna); Göbekli Tepe (Turchia); siti cristiani di Nagasaki (Giappone); Ivrea città industriale del XX secolo (Italia); Cattedrale di Naumburg (Germania); Sansa della Corea del Sud; siti archeologici Sasanidi (Iran); Thimlich Ohinga (Kenya); Mumbai neo gotica e art deco (India).
I tre siti naturali della lista sono: le montagne di Barberton Makhonjwa (Sudafrica); l’area tettonica della Chaîne des Puys e faglia della Limagne (Francia); Fanjingshan (Cina).
I siti misti invece sono: Parco nazionale naturale di Chiribiquete – La maloca del giaguaro (Colombia); Pimachiowin Aki (Canada); valle di Tehuacán-Cuicatlán: habitat originario della Mesoamerica (Messico). Infine, l’estensione della valle del fiume Bikin (Russia).
Durante la sessione del World Heritage Committee, il Comitato ha deciso di iscrivere i parchi nazionali del lago Turkana (Kenya) nella lista del Patrimonio mondiale in pericolo e ha rimosso il sistema della riserva naturale della Belize Barrier Reef (Belize) dall’elenco delle proprietà il cui valore universale risulta minacciato. A margine, è stata presentata l’iniziativa Revive the Spirit of Mosu, lanciata a febbraio dall’Unesco per la ricostruzione della seconda città più grande in Iraq, distrutta in buona parte tra il 2014 e il 2017.