Fondo di Integrazione Salariale, questo sconosciuto

17 Ottobre 13:19 2018 Stampa questo articolo

Sul Fondo di Integrazione Salariale (Fis), strumento a favore di lavoratori e imprese che è stato introdotto con il Jobs Act – sostituendo il vecchio Fondo di solidarietà residuale – nel settore del turismo, c’è un deficit di conoscenza. Nel corso di un seminario promosso dall’Ebit – Ente Bilaterale Industria Turismo, è stato evidenziato come su oltre 54mila imprese e ben 739mila lavoratori potenziali fruitori di questo strumento, sono davvero pochi i soggetti che ne conoscono l’esistenza e le modalità di applicazione.

Per il presidente di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci (candidato alla presidenza Enit), «è dovere di associazioni come la nostra promuovere incontri come questo seminario al Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel) e fare approfondimenti sul territorio, affiancando soprattutto le medio-piccole imprese che ignorano il Fis e la sua possibile fruizione».

Così come occorre uniformarne la possibile applicazione del fondo, da nord a sud, come ha sottolineato il vice presidente di Confindustria Alberghi, Elena Maria Vanelli, ricordando che «ci sono stati casi in cui una stessa azienda ha ricevuto due responsi opposti al nord e al centro Italia dove opera con le sue strutture. Un paradosso veder accettato il ricorso al Fis in un luogo e vederlo respinto in altra zona sempre per la stessa azienda. Ma abbiamo il dovere di divulgare queste tutele per conservare i talenti nel settore, altrimenti il turismo rischia di diventare un comparto di passaggio, perché non ha garanzie salariali».

È bene ricordare, inoltre, che il Fis ha consentito di ampliare sensibilmente la platea dei beneficiari, garantendo l’assegno di solidarietà a datori di lavoro che occupano mediamente più di cinque dipendenti, e un trattamento ordinario per i lavoratori delle imprese sopra i 15 dipendenti.

I vertici di Confindustria Alberghi hanno fatto esplicito riferimento alle imprese di viaggi – tour operator e alberghi su tutti – come soggetti che sarebbero fortemente interessati a ricorrere al Fondo di Integrazione Salariale, con un’adeguata consulenza da parte delle associazioni di categoria. Al seminario è intervenuto anche il presidente del Cnel, Tiziano Treu, che ha concluso evidenziando come per il Fis occorre sempre tener d’occhio la solidità finanziaria (e quindi la sostenibilità) e i costi di gestione, per assicurarne la continuità d’utilizzo.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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