Al via l’Anno del turismo slow in Italia

04 Gennaio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Il 2019 è l’Anno del turismo slow. Dopo l’Anno dei cammini (2016), quello dei borghi (2017) e quello del cibo (2018), è il momento del turismo lento e green per un rilancio sostenibile dei territori meno conosciuti del nostro Paese. Parte integrante del Piano Strategico del turismo, frutto della precedente gestione del ministro Mibact Dario Franceschini, l’Anno del turismo lento intende proporre esperienze di viaggio innovative che vanno dai treni storici ad alta panoramicità alle ippovie, dalle ciclovie agli itinerari culturali alternativi.

Tra i punti chiave del programma, c’è la valorizzazione dell’offerta delle comunità montane. L’Uncem – Unione Nazionale Comunità ed Enti Montani evidenzia come proprio le aree montane e interne, nei prossimi dodici mesi, saranno protagoniste di una intensa attività promozionale e di commercializzazione, che sfrutterà alcuni concept già ben avviati nel mercato.

Riflettori puntati, dunque, sui tour a bordo dei treni storici sui quali nel biennio 2016/17 hanno viaggiato oltre 130mila turisti, lungo le nove linee ferroviarie riqualificate per un totale di rete di 600 chilometri.

Altro segmento di riferimento è quello dei viaggi d’istruzione, con migliaia di presenze annuali che potranno consolidarsi proprio sulla scia di un maggior supporto promozionale di Stato e Regioni e un sinergico coinvolgimento degli istituti scolastici. Tra i punti di forza dell’offerta del turismo slow, sempre secondo l’Uncem, sia per il traffico domestico che per quello internazionale: costi contenuti, alta esperienzialità, grande scoperta e interazione.

“Investire sul turismo sostenibile – conclude la nota Uncem – è una strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un luogo unico: un circuito di bellezza straordinariamente diffuso lungo tutto il suo territorio fisico e lungo secoli di civiltà. Una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi turistici che ci attendiamo, anche nelle aree montane 365 giorni l’anno, da oggi al 2030″.

Il successo commerciale dell’Anno dei borghi che ha totalizzato circa 1 milione di arrivi (secondo l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia) e l’Anno del cibo che ha fatto registrare almeno 2,5 milioni di presenze (stima del Mibact), lascia ben sperare sulla riuscita di questo nuovo appuntamento che coinvolge tutto il territorio italiano.

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Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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