L’Aeroporto di Rimini spinge sulla “linea” con più voli Ryanair e Lufthansa
Dopo aver chiuso il 2018 con un volume di circa 304mila passeggeri, l’aeroporto di Rimini punta a decollare definitivamente come scalo internazionale di riferimento per il turismo del territorio e non più solo come aeroporto stagionale.
Un consolidamento operativo reso possibile dai buoni risultati della scorsa stagione che, stando ai dati forniti dalla società di gestione Airiminum, ha fatto segnare circa 3.200 movimenti aerei di cui il 64% generato da voli di linea e il rimanente 36% da traffico charter.
Secondo i piani della società di gestione, nel 2019 l’incidenza dei voli di linea sarà ulteriormente incrementata, fino a superare quota 70%, con l’obiettivo di trasformare la configurazione dell’aeroporto Fellini, da scalo per charter stagionali ad aeroporto di linea.
Rimini punta, dunque, a un network di rotte regolari, grazie soprattutto agli accordi pluriennali con alcune importanti compagnie aeree come Ryanair, Lufthansa, Rossiya – Aeroflot, Ural Airlines e Albawings. L’obiettivo è estendere la programmazione di voli regolari anche nel periodo invernale, in particolare su Russia, Gran Bretagna, Polonia, Ucraina e Albania.
«Quest’anno il rafforzamento del modello di business avviato nel 2018 sarà ancora più marcato con l’aggiunta di ulteriori voli di linea e nuove destinazioni – ha sottolineato in una nota Leonardo Corbucci, amministratore delegatp di Airiminum – e nella prossima stagione i voli dagli aeroporti regionali russi che si erano spostati a Bologna ritorneranno a Rimini. Ora con i nuovi voli annunciati da Ryanair (Londra), SkyUp (per l’Ucraina), Lufthansa (Monaco), e alla luce del protocollo d’intesa con il Comitato Turistico di San Pietroburgo firmato nell’ottobre scorso, ci attendiamo per il 2019 un’ulteriore crescita a doppia cifra del traffico commerciale».