Mea culpa Boeing per il disastro Ethiopian
La relazione preliminare sull’incidente del volo ET302 di Ethiopian Airlines, costato la vita a 157 persone (tra cui otto italiani), inchioda Boeing alle sue responsabilità. Non si sarebbe trattato di errore umano, quindi, ma di un difetto del software, a provocare lo schianto dell’aeromobile 737 Max 8.
La ministra dei Trasporti etiope, Dagmawit Moges, ha anticipato i risultati dell’analisi che mettono, quindi, sotto accusa il sistema anti-stallo chiamato Mcas e montato su tutti i nuovi modelli 737 Max 8 e 9 della Boeing su cui ora vige il divieto di volo sull’intero globo terrestre.
LE SCUSE DI MUILENBURG. In seguito alla diffusione del rapporto, l’amministratore delegato della Boeing, Dennis Muilenburg, si è quindi affrettato a scusarsi – attraverso una video-lettera pubblicata sul sito della casa costruttrice – per i 346 morti (all’incidente Ethiopian vanno sommati i deceduti dell’incidente del volo Lion Air dell’ottobre scorso).
«A Boeing dispiace per le vite perse nei recenti incidenti dei 737 Max, non ricordo un momento più straziante nella mia carriera in questa grande società», ha detto il manager, che ha poi aggiunto come sia «nostra responsabilità eliminare i rischi e stiamo lavorando all’aggiornamento del software».
Il ceo di Boeing, inoltre, ha sottolineato le responsabilità del software: «Come ci hanno detto i piloti l’errata attivazione della funzione Mcas può andarsi a sommare a una situazione già carica di lavoro. Siamo vicini al completamento dell’aggiornamento e possiamo anticipare che sarà certificato e implementato su tutti i B737 Max nel mondo nelle prossime settimane».
LA RELAZIONE DEL GOVERNO ETIOPE. «Non si è trattato di un errore umano, bensì di un difetto di software – ha dichiarato la ministra – Il pilota ha tentato varie volte di disattivare il controllo automatico del volo, che ha spinto l’aereo in picchiata pochi minuti dopo il decollo».
I risultati preliminari, in ogni caso, saranno resi noti integralmente entro 26 giorni, mentre il rapporto finale richiederà quasi un anno di lavoro. Il governo di Addis Abeba invita inoltre le autorità della sicurezza aerea nel mondo a «esaminare attentamente la tecnologia del Boeing 737 Max 8».
Dal canto suo, Ethiopian Airlines prende atto del rapporto preliminare sottolineando, in una nota, come questo “mostri chiaramente che i piloti delle compagnia che erano ai comandi del volo ET 302 del 10 marzo hanno seguito le procedure di emergenza raccomandate e approvate dalla Boeing e dalla Faa per gestire la situazione di emergenza più difficile creata sull’aereo”.
«Tutti noi di Ethiopian Airlines stiamo ancora attraversando un lutto profondo per la perdita dei nostri cari. Nel frattempo; siamo molto orgogliosi delle conformità dei nostri piloti che hanno seguito le procedure di emergenza e il loro alto livello di prestazioni professionali in questa situazione estremamente difficile. La sicurezza dei nostri passeggeri rimarrà la nostra massima priorità e continueremo a collaborare con i nostri partner in tutto il mondo per rendere i viaggi aerei più sicuri e più confortevoli», ha detto il ceo del Gruppo, Tewolde GebreMariam.