Alitalia, O’Leary rilancia il feederaggio con Ryanair
Anche se fuori dai giochi azionari, Ryanair rilancia la partnership con Alitalia con la strategia del feederaggio. È lo stesso Michael O’Leary, infatti, a ripresentare l’opzione con l’ennesimo blitz compiuto ieri a Roma.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ceo di Ryanair è sicuro che Alitalia si salverà «perché è un brand incredibile» e si lascia sfuggire un’ipotesi: «Insieme possiamo fare grandi cose. Noi ci potremmo occupare delle rotte dagli aeroporti secondari in Italia – in particolare da Bergamo, dalla Sicilia e dalla Puglia – e altre città europee decentrate per portare clienti e farli imbarcare sui voli intercontinentali di Alitalia a Roma e Milano. Non si sottrae nulla alla compagnia italiana che potrebbe continuare ad operare col suo network nelle capitali europee ed ovviamente ampliare tutto il lungo raggio. I visitatori del vostro paese devono poter arrivare in Italia direttamente e Ryanair può diventare un partner strategico».
Dismesse le vesti del gladiatore contro tutti e tutto, O’Leary assume più le sembianze dello stratega in grado di risollevare le sorti di Alitalia, magari con l’aiuto degli stessi commissari straordinari che, secondo lui, «hanno fatto un lavoro egregio, con la migliore gestione della compagnia degli ultimi tempi e per me dovrebbero rimanere altri 10 anni a guidare Alitalia».
Prima gli accordi con i sindacati in Italia, poi una serie di incontri con i commissari di Alitalia: la nuova versione di O’Leary, quindi, è pronta ad confrontartsi con il governo e rimettere sul tavolo la carta operativa del feederaggio con prospettive più che rosee: «Nei prossimi tre anni entreranno nella nostra flotta 150 nuovi aeromobili e passeremo dagli attuali 139 milioni di passeggeri trasportati a circa 200 milioni entro il 2024. E solo sul mercato italiano la previsione sono quelle di passare dagli attuali 38 fino ai 45 milioni di passeggeri, magari proprio grazie alla partnership con Alitalia».
Il messaggio, chiaro e puntuale, è già arrivato sul tavolo del governo M5Stelle-Lega, ad un mese esatto dalla nuova scadenza di eventuali nuove opzioni d’acquisto.