Salvataggio Alitalia, anche Toto si sfila
“Il Gruppo Toto non ha avanzato nessuna proposta per entrare nel capitale di Alitalia”. Parte così la lettera firmata da Pasquale Galante, direttore rapporti istituzionali e comunicazione di Toto Holding, inviata al Sole 24 Ore per chiarire la posizione del costruttore in merito al salvataggio dell’ex compagnia di bandiera e per ribadire le proprie ragioni sulla vicenda AirOne del 2008.
Galante, definendo quella su Toto e Alitalia una “non notizia”, fa riferimento a un articolo scritto e pubblicato sul quotidiano economico, sottolineando come nel ricostruire la storia e l’esperienza aeronautica del Gruppo si sia ricorso “a cifre parziali e interpretazioni fuorvianti”.
“Nel 2008, al momento della vendita, AirOne aveva 750 milioni di fatturato e un debito finanziario di 600 milioni, dei quali 500 frutto dell’acquisto della flotta, formata da 22 nuovissimi Airbus e 10 Crj Bombardier, il cui valore di mercato era poco meno del doppio dell’esposizione finanziaria relativa all’acquisto. Senza la flotta di AirOne e le opzioni di acquisto di altri 90 aerei Airbus, la nuova Alitalia-Cai non avrebbe potuto disporre a breve e medio termine di aerei adeguati per poter volare, compresi quelli a lungo raggio. E questo è un altro fatto, inopinabile”.
Fino a quel momento, prosegue la lettera, “il Gruppo Toto aveva partecipato alle due gare indette dal governo. Aveva quindi un solo obiettivo: comprare Alitalia. Non certo quindi quello di vendere, né tanto meno di liberarsi della propria compagnia. Il Gruppo voleva rafforzare la sua posizione e dare al trasporto aereo italiano una prospettiva di crescita. Così, aveva messo insieme una compagine che annoverava partner industriali e finanziari internazionali, che ne hanno sostenuto il progetto fino all’ultimo. Le scelte dei governi, per quanto a noi incomprensibili, hanno privilegiato altre strade. E come Paese ne stiamo scontando ancora le conseguenze”.
Infine, riguardo la posizione attuale del Gruppo Toto viene precisato che “la composizione del debito finanziario di 522,3 milioni iscritto a bilancio è rappresentata, per la gran parte, da un project financing del valore di 483 milioni. Operazione questa che è stata avviata e conclusa dalla Concessionaria autostradale del Gruppo, e che è provvista di una garanzia propria. Ha quindi un valore neutro sulla situazione finanziaria della holding”.