Alitalia, la lettera di Battisti al Mise
«Ferrovie dello Stato non intende richiedere un’ulteriore proroga del termine per la eventuale presentazione di un’offerta definitiva, pur confermando l’interesse a continuare a valutare l’operazione». Secondo quanto riporta Il Messaggero, a mettere alle strette il Mise con una missiva è stato negli scorsi giorni l’amministratore delegato di Fs in persona, Gianfranco Battisti.
La lettera, spedita prima della decisione di Luigi Di Maio di allungare al 15 luglio il termine per la presentazione delle offerte per il salvataggio di Alitalia, ricostruisce gli ultimi eventi che non consentono ancora di coprire una quota del 40% della nuova Alitalia, nonostante le quote già “assegnate” a Fs (30%), Delta Air Lines (15%) e Mef (15%).
Alla fine la proroga c’è stata. E in molti ipotizzano che sarà l’ultima. Anche perché, oltre la data stabilita, Alitalia potrebbe non avere più cassa. Se al 31 maggio la liquidità era di 467 milioni di euro, con perdite stimate di circa 1 milione al giorno, fra un mese i fondi si saranno quasi esauriti, considerando anche che l’amministrazione straordinaria dovrà pagare al ministero dell’Economia e delle Finanze 145 milioni di interessi sul prestito ponte da 900 milioni.
Al momento l’unica proposta plausibile sembrerebbe essere quella che porta dritti ad Atlantia; una partecipazione già approvata da Fs e Delta, e sul fronte politico dalla Lega, ma non ancora dai Cinque Stelle.
Che Atlantia stia già lavorando con Fs, lo ha confermato lo stesso Battisti durante il vertice al Mise di martedì scorso, nonostante la smentita del Gruppo autostradale. «L’operatore industriale ha sostanzialmente già mostrato di condividere il piano industriale e i principi di governance», si legge infatti nella missiva di Battisti dove, pur non facendo esplicitamente il nome, è evidente il riferimento.
Non solo. «L’operatore industriale – scrive l’ad di Fs – ha anche mostrato di condividere lo scenario del piano sulla flotta che prevederebbe una cospicua sostituzione di aeromobili oggi nel parco con consistenti ricadute sul minor costo di fuel e manutenzione».
Ma non è tutto, perché nella sua lettera Battisti dice che, oltre al partner industriale, ci sono interlocuzioni «con un fondo di investimento nazionale (QuattroR, ndr) che non ha interrotto l’analisi del progetto industriale newco».
Naturalmente l’ingresso di Atlantia non è scontato. Ma se «il contesto lo permettesse, in relazione alla conoscenza specifica del settore aereo e delle dinamiche di business», Atlantia «risulterebbe del tutto funzionale e compatibile con Delta, che lo considera un potenziale elemento di stabilità e di garanzia nell’esecuzione del piano».
Nella missiva si fa cenno anche alle altre manifestazioni di interesse giunte nelle scorse settimane. In primo luogo, quella del Gruppo Toto che il 5 giugno ha ricevuto il piano industriale (nei prossimi giorni, sottolinea Battisti, «sono in programma specifiche riunioni di approfondimento del piano e i rappresentanti di Toto hanno già anticipato l’intenzione di chiedere modifiche a partire dal network»).
Il manager di Fs sottolinea, poi, che «il 24 maggio è arrivata la manifestazione di interesse di Sw Italia, società operante nel settore del full cargo, dichiarando la propria intenzione di negoziare una partnership con riferimento allo sviluppo del settore full cargo nell’ambito del progetto della nuova Alitalia». Da ultima, la manifestazione di Claudio Lotito del 10 giugno.
Toto, Sw Italia, Lotito saranno «oggetto di valutazione da parte dei cda di Fs e Delta».