Egitto, esteso per tre mesi lo stato di emergenza
Per l’Enac non c’è alcun pericolo. Nonostante la decisione presa la scorso weekend da British Airways di sospendere per una settimana i voli verso Il Cairo a causa di non meglio precisate minacce terroristiche, per l’Ente nazionale per l’aviazione civile i passeggeri italiani possono continuare a volare verso l’Egitto senza paure.
“Al momento non sono state diramate dalle competenti autorità di prevenzione al terrorismo informazioni che comportino l’adozione del provvedimento di sospensione”, si legge in una nota dell’Ente diramata in risposta alla richiesta dell’associazione nazionale piloti di sospendere i voli da e verso Il Cairo.
Una decisione, quella di continuare a raggiungere l’Egitto via aria, condivisa anche da tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, e non solo; come dimostra il fatto che nessuna compagnia, pur dichiarando di “continuare a monitorare” l’evolversi della situazione, ha deciso di interrompere gli operativi. La stessa Lufthansa, dopo avere imposto anch’essa lo stop ai propri voli durante la giornata di sabato, ha invece ripreso regolarmente tutte le operazioni.
Eppure, nel Paese mediorientale la situazione rimane tesa, soprattutto nel parte nord orientale, con il presidente Abdel Fatah Al-Sisi che emesso un decreto che rinnova lo stato di emergenza in tutta la nazione per i prossimi tre mesi (con decorrenza da giovedì 25 luglio).
Un analogo provvedimento è stato preso anche dal primo ministro, Mostafa Madbouli, che ha indetto il coprifuoco in alcune specifiche aree della parte settentrionale della penisola del Sinai (dalla località Tal Rafah, ad est, fino al confine; e da Awja fino a Mount Halal).
La Farnesina, dal canto suo, invita gli italiani a non fare viaggi in Egitto con “destinazioni diverse dai resort in Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice, Hurghada) e nella costa nord (Marsa Matrouh, El Alamein)”, dove per ora non ci sono elementi di criticità. Sconsigliate “fortemente” anche le escursioni.
