Ciset, in Italia cresce l’incoming extra europeo
L’Italia del turismo gode di buona salute. Le previsioni 2019 elaborate da Ciset – attraverso Trip, il modello di previsione dei flussi turistici internazionali – mostrano un Paese con arrivi mondiali in aumento del 2,7%, una dinamica molto positiva in linea con la crescita record registrata lo scorso anno.
INCOMING. Nel 2019 c’è un notevole incremento generale di partenze dai Paesi extraeuropei, che si traduce in una significativa crescita degli arrivi anche in Italia (+4,3%). I flussi incoming dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà degli arrivi di questo raggruppamento, dovrebbero registrare un aumento del +6,9%. Quelli dal Giappone dovrebbero segnare quest’anno un trend positivo (+2,6%), seppur inferiore alla dinamica delle partenze. Dal prossimo anno è previsto un ulteriore consolidamento.
I paesi dell’Europa centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con circa 26 milioni di arrivi, la metà dei flussi dai principali Paesi. L’area mostrerà un andamento positivo sebbene inferiore alla media nell’anno in corso (+1,4%), mentre per i flussi tedeschi è previsto un +1,3%.
Ciset mostra che i flussi provenienti dai Paesi dell’area mediterranea fanno registrare un moderato incremento nel 2019 del +1,3%: si segnala la ripresa del mercato spagnolo (+2,0%) e quello francese che, con circa 4,8 milioni di arrivi, assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostrando un rinnovato interesse per il nostro Paese.
I Paesi del Nord Europa, che con 6 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente, si caratterizzeranno per dinamiche positive (+1,1%). Il Regno Unito (che con 3,5 milioni di arrivi rappresenta quasi i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita di poco inferiore alla media (+0,7%).
OUTGOING. Per quanto riguarda gli italiani che vanno all’estero, nel 2019 le partenze internazionali raggiungeranno i 24 milioni, con tassi di incremento del +2,7%.
Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’area mediterranea (+2,9%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale delle partenze. Si conferma decisamente positivo il movimento verso la Francia (+2,8%), principale mercato di destinazione per il nostro Paese con quasi 8 milioni di partenze.
L’Europa centrale mostrerà una crescita in linea con la media con tasso pari a +2,8%. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un incremento pari a +2,4%. Il Regno Unito sarà caratterizzato anch’esso da un +2,4%.
Infine, i paesi dell’extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+1,4%). Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +1,9%.
TURISMO MONDIALE. In termini complessivi, non si arresta la crescita del comparto turistico mondiale. Il primo trimestre del 2019 ha totalizzato a livello mondiale un aumento del +4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando un -2% rispetto al passato biennio, ma comunque in linea con la dinamica di lungo termine 2010-2020, stimata pari al +3,8% medio annuo.
Le economie avanzate confermano la loro posizione consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54,6%, mentre l’Europa dovrebbe consolidare le proprie performance attestandosi intorno a +3,7%.
Ciset interpreta le motivazioni di tale andamento, che rimangono tuttora legate alle condizioni geopolitiche in alcune aree del mondo, cui si aggiungono i possibili effetti della guerra commerciale minacciata dagli Stati Uniti, nonché l’incertezza sulle reali capacità dell’Eurozona di evitare un’ulteriore fase di stagnazione, a fronte del raffreddamento dell’economia tedesca e delle incognite ancora in campo a seguito della Brexit.
A fronte di questo scenario, a fine 2019, il movimento turistico mondiale dovrebbe avvicinarsi al miliardo e 500 milioni di arrivi, come confermato anche dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.