Da Catania a San Francisco, ora gli aeroporti diventano green

05 Dicembre 06:00 2019 Stampa questo articolo

L’obiettivo 9 dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite affronta il tema degli investimenti nelle infrastrutture per realizzare lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità delle comunità in molti Paesi. La sfida è la sostenibilità ambientale che rivoluzionerà l’approccio di progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture, all’interno delle quali sono compresi anche i trasporti e di conseguenza gli aeroporti.

Nel mondo, come segnalato dal Sole 24 Ore, alcuni aeroporti hanno già istituito dei tavoli di lavoro per discutere sulle azioni da compiere e le metodologie da adottare. Primi su tutti, San Francisco e Hong Kong. Lo scorso luglio, la società milanese Arup, con più di 100 aeroporti progettati nel mondo e oltre 50 anni di esperienza, ha inaugurato le prime aree ristrutturate del Terminal 1 dell’aeroporto di San Francisco, un progetto che prevede investimenti per 2,4 miliardi di dollari e la creazione di 23 nuovi gates.

Il progetto, nello specifico, affronta la trasformazione in chiave “green” di alcuni aspetti ingegneristici e di sostenibilità, come le vetrate elettrocromiche che riducono i consumi energetici e le miscele cementizie studiate per ridurre del 10% l’embodied carbon footprint di tutto l’edificio. Ancora, un sistema di alimentazione per la completa elettrizzazione della flotta dei veicoli per i ground services degli operatori aeroportuali. È stato studiato anche un piano di gestione delle acque meteroriche, che tenga conto di eventi estremi anche a causa dei cambiamenti climatici.

All’Hong Kong International Airport, con un traffico di circa 1.110 voli giornalieri che coinvolge oltre 100 linee aeree, l’obiettivo prioritario è la realizzazione di infrastrutture che vedano applicate le ultime tecnologie e approcci integrati di sostenibilità.

In Italia, in pentola bolle il nuovo masterplan dell’aeroporto Fontanarossa di Catania. Dove, in cima alla lista, c’è la connessione integrata con i mezzi pubblici di accesso all’aeroporto e l’incremento della produzione di energia sostenibile all’interno dell’aeroporto. Parallelamente, a Venezia, per Save, Arup sta lavorando allo sviluppo del nuovo masterplan per l’Aeroporto Marco Polo che prevede “net zero carbon emissions” entro il 2050.

Con 60 milioni di occupati nel mercato, 650 miliardi di dollari di fatturato, 2% di emissioni di gas climalteranti e una domanda in continua crescita per il trasporto aereo, gli aeroporti sono il luogo ideale per la sperimentazione di nuove soluzioni, sia progettuali che procedurali. Innovazione e sostenibilità rappresentano le leve da cui far partire il processo di rinnovamento che porterà all’integrazione territoriale e alla responsabilità ambientale, cercando di impostare il proprio lavoro su principi di flessibilità e resilienza nel lungo periodo.

Considerando che gli aeroporti sono grandi consumatori e produttori di energia, la sfida è concentrarsi sulle emissioni di anidride carbonica e sulle conseguenti strategie e azioni volte alla decarbonizzazione, ovvero occuparsi di produzione e consumo circolari, di produzione energetica da rinnovabili on e off site e di azioni per il carbon offset, prima fra tutte la piantumazione di alberi.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore