Confindustria Alberghi chiede una misura urgente sui canoni d’affitto

18 Marzo 11:53 2020 Stampa questo articolo

Nel dl cura Italia manca un intervento per tamponare l’emergenza dei canoni d’affitto che gravano su molte imprese alberghiere: è il rilievo non certo marginale sollevato da Confindustria Alberghi che, pur apprezzando la portata e gli effetti positivi derivanti da ammortizzatori sociali e moratorie sui mutui contenute nel decreto, evidenzia alcune mancanze.

Ma proprio nell’ottica di supportare le varie realtà imprenditoriali, per l’associazione, il governo dovrebbe metter mano a questioni che erano state evidenziate in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte, al ministro Mibact, DarioFranceschini, ed alla sottosegretaria Lorenza Bonaccorsi. Confindustria-Alberghi sostiene che la questione dei canoni d’affitto è cruciale perché nella pratica oggi sono “insostenibili, pesano come macigni sulle spalle di tante aziende alberghiere, e con il fermo totale del settore, costituiscono la prima e più urgente emergenza per molte realtà. Se non si interverrà rapidamente, alla ripartenza del paese e del comparto turistico, si rischia di non trovare più molti operatori”.

Confindustria-Alberghi si sofferma anche su un’altra spinosa questione relativa ai costi tra penali e cancellazioni che si sono determinati in queste settimane a causa delle misure per il contenimento dell’epidemia costringendo le strutture a restituire anche quanto già incassato a titolo di caparra o prepagata.

IL CASO DEI VOUCHER. “Purtroppo la misura dei voucher – si legge nella nota dell’associazione – è arrivata in ritardo, fuori tempo massimo rispetto alle esigenze delle aziende che hanno già dovuto provvedere al rimborso di chi, per cause di forza maggiore, aveva annullato il proprio soggiorno. Resta quindi aperta la questione e torniamo a chiedere al Governo una misura che affronti questo aspetto che colpisce le imprese proprio dove oggi sono più scoperte, la liquidità necessaria a garantire la continuità aziendale.”

L’organismo di rappresentanza dell’hôtellerie italiana ritiene che già dal prossimo decreto di aprile, sarà importante guardare anche a misure a sostegno della domanda, come il credito di imposta per le vacanze in Italia, per essere pronti a ripartire non appena le condizioni lo permetteranno.

“Siamo consapevoli della drammaticità di questo momento e della complessità delle risposte a cui il governo è chiamato – conclude la nota di Confindustria Alberghi –  ma crediamo che il patrimonio di imprese, valori, persone che costituisce il sistema turistico italiano, debba essere preservato oggi, nella consapevolezza che domani potrà tornare a portare il suo contributo all’economia del Paese.”

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