Agta chiede norme specifiche per le guide turistiche

Agta chiede norme specifiche per le guide turistiche
20 Marzo 09:44 2020 Stampa questo articolo

Dopo la pubblicazione del decreto cura Italia, l’Agta (Associazione Guide Turistiche Abilitate), interviene a proposito del dl chiedendo per le guide e gli altri liberi professionisti del settore misure specifiche che prevedano la sospensione totale dei pagamenti dovuti nel 2020 e l’erogazione di indennità mensili per tutti i mesi in cui non potranno lavorare.

Soddisfatte per l’inclusione delle partite Iva nelle norme –  in particolare nella sospensione del mutuo prima casa, le guide chiedono però che si prendano provvedimenti molto più impegnativi per il comparto turistico.

«Comprendiamo la necessità per il governo di navigare a vista e di procedere per passi, a seconda della evoluzione di questa crisi, così come ci rendiamo conto che per ora è prioritaria l’emergenza sanitaria – dichiara la presidente nazionale Agta Isabella Ruggiero – Il decreto legge prevede aiuti a pioggia a tutti. La debolezza e la particolarità del comparto turistico richiedono un provvedimento mirato al solo comparto turistico».

Per l’Agta i punti sono due. Il primo è la sospensione totale dei pagamenti dovuti nel 2020. «Per quanto riguarda la posticipazione dei versamenti dei vari tributi a fine maggio, per la nostra categoria è irrilevante, perché non lavoreremo per molti mesi, quindi non saremo in grado di pagare nulla neanche allora – spiega Ruggiero – Per tutte le guide turistiche, indipendentemente dal tipo di regime fiscale, occorre sospendere i termini per gli adempimenti tributari e contributivi dovuti nell’anno 2020 e cancellare gli adempimenti contributivi che maturerebbero nell’anno 2020».

Il secondo punto è l’indennità. A proposito dei 600 euro previsti negli articoli 27 e 28, Agta non concorda sulla validità mensile e sull’importo. «Comprendiamo che questo è un decreto di emergenza solo per il mese di marzo, ma migliaia di persone che probabilmente ricominceranno lavorare a ritmo normale solo nel 2021 non possono rimanere appese a decreti mensili per sopravvivere.

Le guide non lavorano da fine febbraio e stanno ricevendo cancellazioni per settembre: significa un 2020 senza introiti. Per di più la categoria è stagionale – aggiunge la presidente – Quindi occorrono norme commisurate alle condizioni reali del settore. È necessario prevedere un importo mensile adeguato anche per famiglie con figli a cui per molti mesi mancheranno completamente le fonti di reddito (in molte famiglie entrambi i coniugi lavorano nell’ambito del turismo); per non parlare dei single con pensioni da fame a causa della gestione separata Inps (400 euro) nonostante abbiano lavorato per una vita e che gli articoli 27 e 28 ignorano, per cui in base a questo provvedimento non percepiranno neanche i 600 euro e non saranno in grado di mantenersi».

Isabella Ruggiero ricorda infine che, a differenza di altri settori che ripartiranno al termine dell’emergenza, «il turismo sarà un settore massacrato per tutto il 2020. Il nostro comparto costituisce uno dei pilastri della ricchezza del Paese e le guide hanno contribuito per anni a tale ricchezza; riteniamo abbiano diritto ad aiuti dignitosi da parte dello Stato ora che ne hanno bisogno».

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