Voli, diktat di Iata: “No sedili vuoti, sì mascherine”
No al distanziamento posti a bordo, sì a rafforzamento delle protezioni per equipaggi e passeggeri: queste le raccomandazioni di Iata per gestire al meglio la Fase 3 col rilancio dei collegamenti aerei. L’associazione che raggruppa oltre 270 aerolinee non approva l’ipotesi ventilata di lasciare vuoti i posti medi a bordo perché le misure anti Covid previste sia in aeroporto che a bordo riducono già al minimo il rischio di contagio ed inoltre perché si stanno studiando efficaci protezioni tra i posti a bordo.
Iata non nascone, poi, la preoccupazione che una riduzione forzata e pilotata del load factor (capacità di occupazione negli aerei), ventilata addirittura al 62%, equivarrebbe a squilibrare in modo compromettente il rapporto costi-ricavi per ogni volo, “poiché il limite quasi invalicabile per non rendere un volo commerciale in totale perdita è del 77% di load factor”, come riporta la nota. Inoltre, con meno posti a bordo da vendere le tariffe aumenterebbero notevolmente, con rincari tra il 43 e il 55%.
Le prove effettuate in questi giorni e seguite dall’associazione hanno dimostrato che l’uso delle mascherine e dei guanti per tutti gli equipaggi, la sanificazione a bordo degli aerei ad ogni rotazione di voli e procedure catering semplificate – con una somministrazione di pasti studiata per ridurre al minimo il movimento dell’equipaggio in volo – ed accorgimenti igienici anche dei flussi d’aria a bordo dell’aereo, con l’adozione di filtri Hepa (High Efficiency Particulate Air) sarebbero misure sufficienti ad azzerare il rischio di contagio.
In particolare la traccia dei contatti seguita in un volo dalla Cina al Canada con un passeggero Covid-19 sintomatico, non ha rilevato alcuna trasmissione a bordo ed in un sondaggio informale di Iata su 18 aerolinee associate (nel periodo gennaio-marzo 2020) ha identificato solo tre episodi di sospetta trasmissione tra equipaggio e passeggeri mentre non ci sono stati casi di trasmissione da passeggero a passeggero.
«La sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio sono passaggi fondamentali per far ripartire l’aviazione commerciale – ha dichiarato infatti Alexandre de Juniac, direttore generale Iata – Ma occorre trovare un punto di equilibrio con le esigenze delle compagnie aeree che non possono operare in perdita, e l’industria sta lavorando senza soste per sperimentare le misure anti Covid più efficaci sia a terra che a bordo degli aerei, al fine di ridurre al minimo il rischio di trasmissione del virus. E presto adotteremo misure di protezione igienico-sanitaria sia per l’utenza aerea che per tutti i lavoratori del comparto, in grado però di assicurare anche il mantenimento dei costi di gestione dei voli compatibile con le economie delle aerolinee».
E tra le misure che la Iata ha già approvato, indicandole come i passaggi obbligati per far ripartire il trasporto aereo civile, figurano i rigidi controlli delle temperature corporee dei passeggeri ai gate (thermoscanner), processi di imbarco e sbarco che riducano al minimo i contatti con il personale di bordo e quello di terra; dotazioni di mascherine e guanti per equipaggi e passeggeri, forti limitazioni dei movimenti all’interno della cabina durante il volo ed un rigido protocollo di sanificazione per la pulizia a bordo e degli ambienti aeroportuali.
Procedure che, sempre secondo Iata, andranno condivise da compagnie aeree, gestori aeroportuali, soggetti handling ed ovviamente, passeggeri.