Iata, i 5 pilastri per la ripresa del trasporto aereo
Sono cinque i principi condivisi dalle oltre 270 compagnie aeree Iata resi note dall’associazione per una prima ripartenza del trasporto aereo. Il primo principio sancito pone quale priorità assoluta la sicurezza, con un regime di biosecurity scientificamente testato che tuteli la salute dei passeggeri e degli equipaggi.
Altro pilastro alla base della ripartenza sarà quello della flessibilità, con l’impegno dei vettori teso a utilizzare le innovazioni tecnologiche per adottare soluzioni efficaci per facilitare la ripresa del comparto in sicurezza ma in efficienza, e sviluppando insieme a governi ed enti preposti misure quali passaporti di immunità e altri provvedimenti per la gestione dei flussi di passeggeri.
Negli aeroporti di partenza, quindi, tra le misure protettive che sicuramente verranno adottate figurano lo scaglionamento negli ingressi ai check in, ai gate, lo screening della temperatura, il distanziamento fisico, i rivestimenti sanitari (mascherine e guanti) e una serie di opzioni self service per limitare al massimo i contatti, e ovviamente la sistematica e continua sanificazione e pulizia di tutti gli ambienti aeroportuali e di tutti gli interni degli aeromobili.
In tal senso Iata prevede, ad esempio, che sarà necessario, prima del viaggio, raccogliere i dati dei passeggeri, soprattutto le informazioni sanitarie, utilizzando canali ben collaudati come l’evisa per poter attuare programmi di autorizzazioni ai viaggi da parte dei singoli cittadini.
L’altro principio condiviso dalle compagnie evoca la ripresa economico-operativa del comparto, ristabilendo quella capacità d’offerta con le esigenze del mercato; il che significa una rivoluzione nella pianificazione dei network delle aerolinee ma anche una rivisitazione nella politica di rilascio degli slot, tutta da concordare.
Quarto principio è quello della sostenibilità, con l’impegno che le compagnie aeree coopereranno con governi nazionali ed enti preposti per raggiungere l’obiettivo di ridurre fino a dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2050.
L’ultimo pilastro del quadro Iata è quello della forte cooperazione di tutti i vettori con gli organismi internazionali dell’aviazione civile (Icao) e della Sanità (Oms) per garantire che le misure concordate per la tutela della salute di passeggeri e operatori del settore, vengano attuate con rigore.
«Il riavvio del trasporto aereo – ha commentato il ceo e direttore generale di Iata, Alexandre de Juniac – è cruciale e anche se la pandemia è ancora in atto dobbiamo gettare le basi per un primo rilancio del settore. C’è un lavoro immenso da fare ma l’adozione di questi cinque principi da parte di tutte le compagnie aeree può essere un buon inizio e un buon segnale da dare alla comunità. Volare è il nostro business, ma è anche il simbolo di una libertà condivisa da tutti».