Flixbus, nuovi collegamenti nel Regno Unito e nei Paesi Baltici
Dopo la riattivazione del servizio anche sulle rotte internazionali, Flixbus torna a espandersi in Europa, inaugurando i primi collegamenti nel Regno Unito e in Estonia, Lettonia e Lituania. Inoltre, è tornato operativo in Germania il servizio di FlixTrain, mentre in Italia sono state riattivate 280 destinazioni rispetto alle oltre 500 collegate prima della pandemia.
«Con l’allentamento delle restrizioni di viaggio in molti Paesi europei, siamo lieti di tornare a offrire ai nostri passeggeri una soluzione di mobilità economica e sostenibile per ricongiungersi coi propri cari e scoprire nuove destinazioni, garantendo loro la massima sicurezza in qualsiasi momento del viaggio grazie all’applicazione di rigorose misure di tutela della salute», ha dichiarato André Schwämmlein, ceo di FlixMobility.
Nel Regno Unito saranno operate circa 200 corse a settimana, attraverso la collaborazione con le imprese di autobus del territorio, a cui viene affidato il servizio operativo nel segno di un’unione delle forze e di una sostenibilità del business.
Nel frattempo, riprendono i collegamenti fra Londra e l’Europa continentale, con la riattivazione delle rotte verso destinazioni come Parigi, Bruxelles e Amsterdam.
L’offerta di mobilità green e per tutte le tasche di FlixBus arriva anche nei Paesi Baltici, con il lancio dei primissimi collegamenti in Estonia, Lettonia e Lituania.
Sono infatti già operative connessioni dirette con le tre capitali, Tallinn, Riga e Vilnius, e diverse altre importanti destinazioni della regione, come Kaunas, in Lituania, o Pärnu, località di richiamo per la stagione estiva in Estonia. Tra i collegamenti attivi sin da ora, anche quelli internazionali fra Vilnius e Berlino e fra Tallinn e Varsavia.
Tra i principi che hanno guidato la riattivazione dei collegamenti in Italia, la volontà di garantire il diritto alla mobilità anche a chi vive in aree penalizzate dal gap infrastrutturale osservabile in diverse regioni. Infatti, non solo FlixBus ha riacceso i motori nelle principali città del Paese, ma ha anche riattivato alcune delle connessioni con svariati centri minori in territori notoriamente caratterizzati da una scarsa penetrazione ferroviaria quali la Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia al Sud, ma anche in altre regioni come la Liguria, le Marche e l’Abruzzo.