Piano straordinario per il turismo: appello delle associazioni

Piano straordinario per il turismo: appello delle associazioni
23 Ottobre 14:14 2020 Stampa questo articolo

Tempo di bilanci da dopoguerra per l’industria dei viaggi: nelle audizioni tenutesi il  2 ottobre in commissione Industria al Senato, dedicata al tema dei “sistemi di sostegno e promozione dei servizi turistici e filiere produttive associate alla valorizzazione del territorio”,  i vertici di Confturismo, Federturismo e Assoturismo hanno presentato un primo conto dei danni derivanti dalla pandemia.

Sono almeno 100 i miliardi di euro di perdite in termini di valore di produzione, dovute al calo della spesa turistiche che secondo Istat e Banca d’Italia, si attesterà su base annua al -82%. Basti pensare, ad esempio che nel solo mese di luglio secondo i dati della NaDef (Nota di aggiornamento alla manovra finanziaria) si è registrato un crollo del 60% della spesa degli stranieri in Italia e del 56% della spesa degli italiani all’estero. Ciò a fronte di un’estate che, nel complesso, ha visto arrivare in Italia un turista straniero su 4 e ben il 40% degli italiani che non sono praticamente andati in vacanza.

A fronte di questi numeri, le tre associazioni di categoria  chiedono che–  oltre ai provvedimenti trasversali messi in campo da governo e Parlamento per mitigare gli effetti della crisi – vengano prorogati, estesi e rafforzati almeno per la prima parte del 2021 altri urgenti provvedimenti come i contributi per la riqualificazione turistica e i contributi a fondo perduto per agenzie di viaggi, guide e accompagnatori turistici. Così come bisogna anche estendere al turismo il superbonus 110% – nell’ottica della green transition che ci si chiede per accedere ai fondi del Recovery Fund – e riattivare il tax credit per la digitalizzazione, anche in questo caso nella logica della digital transition che chiede l’Europa.

In altre parole, come ha esplicitamente dichiarato il presidente di Assoturismo, Vittorio Messina: «senza un piano straordinario, la nostra industria turistica nel complesso rischia di uscirne decimata. Il comparto è caratterizzato da forte diversificazione nelle tempistiche di fatturazione tra gli operatori, distinzione dovuta alla stagionalità e alla tipologia dei servizi offerti. E se è vero che il decreto Agosto ha introdotto alcune importanti novità per il sostegno del settore, è altrettanto vero che occorre fare di più: occorrerà immettere nuova liquidità nel sistema non tramite nuovo indebitamento, ma con un piano straordinario  che contenga sostegni a fondo perduto e investimenti mirati che consentano di traghettare le imprese e le professioni turistiche verso la ripresa. Sarà poi fondamentale semplificare i processi per la fruizione dei crediti previsti. Interventi che vanno estesi a tutte le realtà produttive del settore turistico».

Anche Marina Lalli, presidente di Federturismo, ha ribadito che «urge un vero e proprio programma-ponte che ci faccia sopravvivere fino al 2021 e questo se si vuole tenere in vita l’offerta e dare un adeguato ristoro a tutte le imprese tenute chiuse per decreto. Sarà necessario anche accordare finanziamenti a fondo perduto a tutte le filiere coinvolte pesantemente, nessuna esclusa. E infine introdurre sgravi fiscali e contributivi. Così come avremo bisogno di veder confermate le misure più apprezzate che hanno contribuito a mantenere in vita le imprese come l’esenzione Imu, il tax credit per le locazioni, il sostegno al lavoro mediante la proroga della cassa integrazione oltre fine anno e la decontribuzione al rientro della cassa o per le nuove assunzioni».

Le associazioni di categoria hanno anche ipotizzato di ripartire dal piano strategico, ma con un programma che dovrà essere rivisto in profondità, e deve contemplare un insieme integrato di azioni, articolate per un periodo medio-lungo, che permetta alle imprese e alle professioni turistiche di riqualificarsi, investendo in formazione e tecnologia col supporto di incentivi ed investimenti pubblici.

A chiusura delle audizioni le associazioni di categoria hanno rilanciato anche l’idea forte di una grande riforma delle professioni turistiche, di un intervento normativo sulle locazioni brevi, dello sviluppo dei distretti turistici e del rinvio delle scadenze di imposte e versamenti contributivi previste da qui a fine anno.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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