Turismo scolastico al palo, Radici: «L’esecutivo intervenga presto»
Il turismo scolastico è fermo esattamente dal 23 febbraio, data in cui sono state bloccate in Italia le gite d’istruzione e le altre uscite didattiche in Italia. «E per i lavoratori del turismo education non c’è stata alcuna ripresa e nessuna riapertura». Lo afferma in una nota Paolo Radici, presidente nazionale di Aiats (Associazione italiana agenzie turismo scolastico), che rappresenta le agenzie di viaggi specializzate nel turismo scolastico facente parte di Aidit.
«La crisi interessa più di mille agenzie in Italia, e produce un fatturato di circa 1 miliardo di euro, coinvolgendo 8mila lavoratori diretti e 40mila lavoratori se si considera tutta la filiera. Scoppiata la crisi, il governo ha scongiurato il nostro fallimento con voucher e cassa integrazione, ma questa seconda ondata lascia gli operatori del settore totalmente smarriti. In quali viaggi d’istruzione potranno essere spesi i voucher se addirittura le scuole superiori sono in didattica digitale integrata? Realisticamente, quali scuole organizzeranno uscite didattiche nel 2021? Nessuna. Chiediamo un intervento del governo a sostegno del settore, che negli anni ha assicurato a centinaia di migliaia di studenti esperienze didattiche e culturali indimenticabili e che rischia di scomparire del tutto», ha dichiarato Radici.