Ao Hostels reinventa il soggiorno con la formula long stay

Ao Hostels reinventa il soggiorno con la formula long stay
30 Novembre 11:50 2020 Stampa questo articolo

Dopo una perdita di quasi il 100% nei mesi estivi dovuta alla pandemia di Covid-19, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la catena di ostelli Ao Hotels and Hostels sta cercando un modo per reinventarsi e continuare ad andare avanti, un passo alla volta. 

«Lo sconforto iniziale è stato tanto – afferma Oliver Winter, ceo di Ao Hostels – ci sentivamo smarriti, come molti, ma non abbiamo mai perso la speranza e la voglia di rialzarci in piedi e riprendere in mano la situazione, adattandoci alla nuova condizione. Fondamentale è stato, ovviamente, l’impegno di tutti i dipendenti e collaboratori che si sono rimboccati le maniche e che non hanno mai perso lo spirito di squadra che ci caratterizza». 

Anche se nettamente bassa per il periodo, in estate le strutture di Ao Hostels hanno registrato un’occupazione media del 25% nei giorni infrasettimanali e del 55% nei weekend, con Amburgo, Berlino e Dresda in cima alla classifica degli ostelli più prenotati. Ovviamente, le camerate solitamente piene, quest’anno sono rimaste perlopiù vuote, ma hanno “spopolato” le camere doppie e familiari, anche perché gli ospiti sono stati prevalentemente giovani famiglie sotto i 40 anni e coppie. 

Con l’arrivo dell’autunno e dei nuovi lockdown sparsi per l’Europa, il turismo è stato messo ancora una volta con le spalle al muro, per questo l’azienda è corsa ai ripari con due proposte concrete: la cancellazione gratuita del soggiorno e di tutti i servizi prenotati entro le 18 del giorno di arrivo e la possibilità di prenotare la stanza per un periodo prolungato a un prezzo speciale.

La formula del long stay, ovvero il soggiorno prolungato, sta prendendo sempre più piede nelle strutture ricettive. «Nel post-Covid sono nate nuove situazioni ed esigenze, come la quarantena fiduciaria o lo smart working, che portano le persone a cercare delle sistemazioni “ibride”, un posto dove potersi sentire come a casa, ma senza il vincolo di un affitto a lungo termine»,  spiega Winter.

Nell’ostello Ao Hostels di Copenaghen, ad esempio, un’azienda spagnola di costruzioni che sta lavorando alla nuova metropolitana nella capitale danese, ha affittato 35 stanze per i propri costruttori che resteranno nella struttura per almeno 6 mesi. In Italia, nell’ostello Ao Hostel Venezia Mestre, di tutti gli ospiti attualmente presenti in struttura il 60% sono long stay, composti da: lavoratori in trasferta sui cantieri, quarantene fiduciarie, ospiti con situazioni di disagio arrivati grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia e, in generale, persone che hanno bisogno di un alloggio temporaneo.

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