Smy Hotels investe in Italia con sei strutture
Con sei hotels in due anni, la catena spagnola Smy Hotels accelera nella sua internazionalizzazione, prevalentemente sul Mediterraneo (Italia, Grecia, Spagna, Tunisia e Canarie), e investe nel nostro Paese con un ambizioso piano di sviluppo strutturale e commerciale.
Le location italiane nel portfolio Smy Hotels sono multitarget, incluse le famiglie, e molto suggestive: per gli hotel a vocazione balneare, fronte mare o nelle immediate vicinanze, c’è lo Smy Tonnara di Bonagia, in provincia di Trapani, un complesso situato in un’antica tonnara del 17esimo secolo; mentre per gli hotel immersi nella natura, c’è lo Smy Borgo Magliano in Maremma. Non manca la montagna con lo Smy Bellamonte e lo Smy Koflerhof in Alto Adige. A completare il carnet d’offerta italiana c’è anche l’hotel di Roma, adatto sia al leisure sia al business travel.
E per il 2021 il primo passo del piano di sviluppo è l’annunciato ingresso di una nuova e prestigiosa struttura, lo Smy Sighientu Thalasso & Spa, un 4 stelle in località Marina di Capitana, a Quartu Sant’Elena, di fronte al Golfo degli Angeli. Con l’ingresso del nuovo hotel, le strutture Smy salgono dunque a sei, per un totale 1900 camere.
I vertici di Smy Hotels hanno svelato il progetto imprenditoriale nato in Spagna, che ha alle spalle la forza finanziaria e l’esperienza tecnologica sviluppata da Logitravel (che detiene il 60% della proprietà della catena), pur sviluppandosi in modo del tutto autonomo.
La catena alberghiera offre ai propri associati un’organizzazione completa e tecnologia d’avanguardia, in particolare una piattaforma di ultima concezione per il gestionale, che rappresenta un vantaggio soprattutto per gli hotel indipendenti alla ricerca di un partner in grado di offrir loro supporto strategico, commerciale e operativo. La piattaforma, sviluppata nei primi mesi del 2020 e condivisa con gli hotel della catena, consente di proporre delle tariffe competitive sul mercato con estrema dinamicità e flessibilità, senza dover ricorrere al last minute o al ribasso.
«Obiettivo della catena è passare dalle attuali circa 2.000 camere per arrivare a 5.000 camere entro un anno – ha sottolineato Sergio Juan Lozano, chief commercial & marketing officer Smy Hotels – e con la nuova struttura in Sardegna confermiamo la nostra intenzione di continuare ad affiliare hotel nel Mediterraneo, con particolare attenzione all’Italia».
Nel 2019 Smy Hotels ha registrato un fatturato di 20 milioni di euro, e chiuderà quest’anno segnato dal Covid meglio del previsto, grazie a una stagione inaspettatamente positiva nei periodi in cui gli alberghi sono rimasti aperti.
Il presidio in Italia, con una apposita divisione commerciale e operativa è affidato al ceo Roberto Tedesco, che ha dichiarato: «Abbiamo potuto contare su alcune strutture già note e apprezzate sul mercato italiano, che sono state ulteriormente valorizzate e potenziate nei servizi. Si è rivelata un’ulteriore carta vincente la policy SmyCare, il nostro protocollo igienico-sanitario per la sicurezza di ospiti, dipendenti e fornitori, applicata da tutti i nostri hotel».
Riguardo alla commercializzazione sul mercato, Mauro Mazzola, direttore commerciale Smy Hotels Italia ha specificato: «Abbiamo già raggiunto e firmato accordi con alcuni dei più importanti tour operator italiani – tra questi Eden Viaggi, Futura Vacanze, Gattinoni, e per la distribuzione sono stati siglati accordi con i network di adv Geo, Gattinoni e Uvet – soprattutto per la commercializzazione delle strutture più grandi, che offrono maggiori possibilità di articolazione e di programmazione del prodotto. Ma lavoriamo direttamente anche con adv indipendenti e piccole catene, incluso, naturalmente, Italicaintour. Abbiamo studiato un regime commissionale premiante e un servizio puntuale e personalizzato: da gennaio, inoltre, potenzieremo il call center con un canale B2B riservato alle agenzie, che possono comunque accedere al website alla sezione a loro dedicata».
E per il post-covid, José Antonio Granja, chief executive officer Smy Hotels è fiducioso: «Per Smy Hotels si è aperta un’opportunità, e questo grazie soprattutto agli hotel italiani della catena che hanno fatto registrare risultati sorprendenti. Ora la prospettiva del vaccino è stata accolta con positività dal mondo intero, in primo luogo nel settore del turismo, un comparto tra i più colpiti. Mi auguro che nel 2022 si possa tornare a vivere una situazione di normalità e per noi ora la sfida è continuare a crescere in modo oculato».