Effetto Italia, così l’incoming sarà protagonista a Bit 2021
Nonostante l’emergenza Covid, l’Italia rimane sempre “top of mind” nei desiderata dei turisti di tutto il pianeta e Bit Milano sta lavorando per un’edizione 2021 che – con le nuove date a fieramilanocity dal 9 all’11 maggio – intende valorizzare ancora di più questo “effetto Italia”, presentando un’offerta innovativa, in linea con le nuove richieste dei viaggiatori.
Per approntare al meglio la nuova offerta, sono stati avviati i primi monitoraggi tra i buyer stranieri per capire in cosa consistono le nuove richieste dei visitatori stranieri e quali tendenze si stanno delineando in vista della nuova normalità.
Innanzitutto, è stato rilevato un nuovo concetto esperienziale di lusso che guarda alla riscoperta di piccoli angoli nascosti, dei borghi, ricercando sistemazioni come i boutique hotel e location di charme, anche non alberghiere.
«Lavoriamo con quasi tutte le regioni italiane e speriamo di trovare delle ville o appartamenti con piscina – afferma Massimiliano Mostardi di Villa Rent Italy (Uk) – Come nuove destinazioni ci piacerebbe approfondire la costa tirrenica e le isole. È ancora presto per fare delle previsioni, ma siamo certi che la tipologia di strutture che trattiamo sarà sempre più attrattiva».
Un lusso tailor made, che richiederà in futuro un’ancora più stretta collaborazione tra operatori italiani e buyer internazionali. «Siamo un operatore specializzato in esperienze personalizzate di lusso esclusivamente in Italia – aggiunge Juana Barbera Diago di Bambivva Travel (Spagna) – E per garantire l’elevatissima qualità del prodotto che offriamo ispezioniamo personalmente tutte le location che proponiamo e vogliamo tornare a farlo prima possibile per arricchire la nostra offerta di nuove proposte. Mi piacerebbe, infatti, che la selezione in corso portasse a una crescita dell’offerta luxury».
Ora Rotenberg di Ora Italia Tours (Israele) si spinge addirittura a parlare di un “nuovo rinascimento”. «In Italia novità significa rinascere dall’antico – spiega – È la grande forza di questa destinazione di cui io sono quasi dipendente, in senso buono. Campagna, natura e antichi borghi, l’Italia eterna che tutti sogniamo, guideranno anche la ripresa».
Continuano comunque a essere molto richieste le mete tradizionali come le città d’arte – dove si ha una gran voglia di tornare – ma in modi nuovi e affiancando anche la richiesta di maggiore attenzione ai servizi e di una crescita delle tecnologie e delle competenze professionali. «Quello che mi manca sono soprattutto le emozioni: tornare a visitare i fornitori amici sullo sfondo di paesaggi meravigliosi – commenta Irina Korabelnikova di Jet Travel (Russia) – Ciò che mi aspetto, invece, è trovare nuove tecnologie al servizio della sicurezza: dalla disinfezione alla gestione del distanziamento. L’emergenza ha cambiato le tempistiche di prenotazione e non vediamo l’ora di tornare a comprare i prodotti per l’estate, come mare e montagna, laghi, terme ed escursioni, come stiamo già facendo per altri mercati mediterranei ed extraeuropei».
Anche per Natalia Divirs di Intourist, «prevediamo di ricevere più richieste per destinazioni già famose e conosciute nel nostro mercato. Per esempio, le destinazioni di mare o le città d’arte più note e più visitate, ma da vivere in modo nuovo, con sistemazioni diverse: per noi sono importanti principalmente la disponibilità, la posizione e la location in punti strategici per i turisti: siamo sempre alla ricerca di nuove strutture con queste caratteristiche».
Tra le destinazioni che i buyer internazionali sperano di poter riacquistare presto ci sono infatti, soprattutto sui nuovi mercati, anche le città d’arte, come concorda Zoran Gjorshevski di International Ana Tours (Macedonia): «Il nostro è un mercato emergente e i viaggiatori sono molto interessati alle mete classiche. Ma per il 2021 intravediamo anche una richiesta di nuove destinazioni. Ci aspettiamo che gli operatori italiani rilancino con nuove offerte e che approfittino della riorganizzazione richiesta dalla nuova situazione per migliorare alcuni servizi».
E se i mercati emergenti rappresentano un’importante carta da giocare per la ripresa, quelli storici continueranno a contribuire in maniera importante ai volumi, rivolgendosi spesso a clienti repeater che cercano destinazioni inconsuete. «Per la riapertura guardiamo soprattutto al Piemonte e alla Campania – spiega Guillaume Vaudey de Vaudrey di Cosmopolis (Francia) – D’altra parte l’Italia è un Paese molto diversificato, provincia per provincia, e noi trattiamo ogni destinazione in modo diverso. Se dovessi trovare un leitmotiv tra i viaggiatori, direi l’interesse per la cultura. In primavera riprenderemo le attività e punteremo su questo asset per tornare a crescere».
Nella prospettiva della nuova normalità non sarà poi da trascurare nemmeno il segmento Mice. Digitalizzazione crescente e sempre maggiore flessibilità delle location è quanto si aspettano dall’offerta italiana gli operatori internazionali di questo settore. «I professionisti del nostro comparto hanno dimostrato grande resilienza – conclude Gael De Clarens di The Mice Agency (Ungheria) – E sono consapevoli che devono pianificare per un domani diverso. Il mercato Mice ripartirà dapprima dal livello nazionale e poi, gradualmente, con viaggi brevi verso i Paesi confinanti. Ci aspettiamo che anche l’Italia sia in grado di fornire prodotti di questo tipo».
In base a queste prime testimonianze, quindi per i buyer internazionali, la prossima primavera si delinea come il momento migliore per riprendere ad acquistare la destinazione Italia.