Norwegian lascia l’Italia: persi oltre 300 posti di lavoro
Finisce il sogno dei voli a basso costo tra Roma e New York o San Francisco, dei viaggi transatlantici per (quasi) tutte le tasche, dei city break intercontinentali. Norwegian Air, pioniere del lungo raggio low cost, ha infatti annunciato la chiusura del suo network di rotte transatlantiche e si concentrerà solo sulle rotte europee.
Una scelta che chiude l’epoca del lungo raggio low cost tra Europa e Usa, ma soprattutto provoca il taglio di 2.600 dipendenti tra Usa, Italia, Francia e Inghilterra sacrificando oltre 300 posti di lavoro – tra diretti e indotto – solo a Roma Fiumicino. All’aeroporto di Londra Gatwick, inoltre, i licenziamenti raggiungeranno le 1.000 unità.
Norwegian Air aveva lanciato il lungo raggio low cost in Italia nel 2017 concentrandosi solo sulla base di Roma Fiumicino. Il 9 novembre di quell’anno, infatti, decollava il primo collegamento verso l’aeroporto di Newark-New York. In seguito l’offerta fu ampliata con le rotte per Los Angeles, San Francisco/Oakland e Boston. Il 17 gennaio 2019, però, la compagnia annunciava la chiusura della base di Roma Fiumicino per le rotte europee, mantenendo esclusivamente i collegamenti per gli Usa. Ora la doccia fredda della chiusura totale dei voli e dei licenziamenti.
I sindacati italiani (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti) si sono già mossi per cercare di tutelare i 300 lavoratori a rischio e hanno chiesto alla compagnia norvegese di non prendere “iniziative affrettate visto che il sistema italiano degli ammortizzatori sociali offre alternative più convenienti della cessazione di attività”, riporta la nota congiunta. I sindacati, inoltre, ricordano che “attualmente le leggi nazionali vietano i licenziamenti collettivi fino al 31 marzo e che non verranno accettate ipotesi drastiche che non prevedano il ricorso al dialogo al fine di sviluppare percorsi di protezione, ricollocazione e l’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali per tutti i dipendenti”.
Intanto, però, dal 16 gennaio 2021 Norwegian cercherà di sopravvivere alla grave crisi finanziaria – in cui versa ormai da più di un anno – concentrandosi solo sulle rotte europee e sul traffico domestico scandinavo. Dopo due salvataggi nel corso del 2020 e gli enormi debiti accumulati, la compagnia vuole ripartire con una flotta di circa 50 aerei a corridoio singolo, con la prospettiva di arrivare a 70 velivoli per il 2022, ma ha richiesto ancora oggi ulteriori aiuti di Stato.
«Il nostro focus ora è ricostruire una Norwegian Air profittevole e forte per salvare il maggior numero di posti di lavoro – ha detto il ceo del vettore, Jacob Schram in una dichiarazione alla stampa –Il nostro network a corto raggio, che è sempre stato la spina dorsale della compagni aerea e farà da base per un nuovo e resiliente».
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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