Passaporto vaccinale, via libera dell’Ue
Passaporti vaccinali entro 3 mesi per i cittadini Ue: è questo il progetto condiviso da tutto il Consiglio d’Europa e rilanciato dal cancelliere tedesco Angela Merkel nella conferenza stampa post riunione. Un annuncio che risponde alle richieste dell’industria del travel – contenute nel Tourism Manifesto – dando una prospettiva al settore per l’estate, ma che lascia comunque spazio alla libertà di movimento anche per chi non può accedere ai vaccini.
«Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino – ha detto la Merkel durante l’incontro con la stampa – un documento compatibile in tutti i Paesi e che sia pronto per l’estate», ma questo non vorrà dire discriminare chi ne sarà sprovvisto, soprattutto riguardo ai viaggi. Proprio su questo tema, infatti, Merkel ha segnalato che «una decisione politica a riguardo non è stata presa». Il passaporto vaccinale europeo, quindi, dovrebbe essere utile per far ripartire i viaggi durante l’estate in tutto il continente e, possibilmente, anche in alcuni Paesi extra-Ue. Inoltre, il passaporto potrebbe anche contenere le informazioni relative ai risultati dei test Pcr anti Covid effettuati prima della partenza o a destinazione.
Il cancelliere tedesco, però, ha anche aggiunto che una distribuzione massiccia di test rapidi o fai da te non potrà garantire il ritorno a una maggiore libertà senza prendere in considerazione i dati sull’incidenza settimanale dei contagi. «Bisogna capire se l’introduzione di questi test possa davvero fermare l’aumento dei contagi», ha detto Mekel riferendosi soprattutto alla capacità dei test di rilevare le varianti (nel dettaglio le più contagiose: inglese, sudafricana e brasiliana, ndr)
Sui vaccini, infine, per Merkel bisognerà fare uno sforzo congiunto nei prossimi anni, perché non basterà la prima vaccinazione di massa durante tutto il 2021. «A causa delle mutazioni, per diversi anni dovremo essere nelle condizioni di vaccinare contro il Covid, così come avviene contro l’influenza». La Commissione Ue, infatti, istituirà una task force sotto la guida del commissario Breton creando il cosiddetto “Hera Incubator” per rafforzare la produzione dei vaccini e la ricerca sulle mutazioni in Europa.
A questo punto, i 27 Paesi dell’Ue dovranno accelerare in queste settimane il processo per definire un protocollo comune e un sistema digitale che sia valido in tutta Europa per permettere ai cittadini di viaggiare dotati del passaporto vaccinale.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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