Russi sempre più digital: l’analisi Enit
I russi che vengono in Italia sono sempre più digitali. Prima di scegliere una destinazione si informano sul web, sono alla ricerca di proposte originali e – ciliegina sulla torta – si rivolgono meno che in passato a tour operator e agenzie di viaggi.
La fotografia del turismo outbound che esce dal primo giorno della 24ª edizione di Mitt, in corso di svolgimento a Mosca, la dice lunga su quanto le cose siano cambiate rapidamente nel corso degli ultimi anni, quando svalutazione del rublo e tensioni varie a livello geopolitico hanno avvicinato il mercato russo a quelli più maturi.
«Sul piano dei numeri già nel 2016 abbiamo visto i primi segnali di ripresa – ha sottolineato durante la cerimonia di inaugurazione dello stand Enit, Cesare Maria Ragaglini, ambasciatore d’Italia a Mosca – e per i primi mesi del 2017 i consolati generali italiani a Mosca e a San Pietroburgo hanno registrato quasi l’80% in più di richieste di visto».
Numeri sicuramente resi più facili dalla moltiplicazione delle sedi in cui è possibile ottenere i documenti – una trentina in tutta la federazione – e dalla velocità del rilascio. Insomma, se non si può più dire che «il visto rappresenta un reale impedimento per venire in Italia», adesso il problema per gli operatori tricolori è costruire un’offerta adatta ai nuovi viaggiatori.
«Attualmente chi viaggia in modo indipendente rappresenta il 55% dei flussi, un target a cui bisogna proporre sempre idee nuove, proprio come avviene sul nostro sito latuaitalia.ru».
Intanto, secondo lo stime della Banca d’Italia, nel 2016 i visitatori russi in Italia sono stati 876mila, il 5,3% in più rispetto al 2015, ma le buone notizie arrivano anche dall’immagine che lo stivale si è conquistato su social e non solo.
«L’Italia è la prima meta fra i Paesi Schengen per i visitatori extraeuropei, ma cosa importante è la meta con il più alto engagement su Facebook e la più fotografata su Instagram», ha sottolineato il direttore Esecutivo dell’Enit Giovanni Bastianelli, confermando che il Veneto continua a essere la meta preferita dei russi che vengono in Italia, seguita da Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Puglia.
«Ma il dato più importante è che i russi sono tra i viaggiatori extraeuropei quelli con la più alta permanenza media, con 3,7 giorni, mentre la spesa media procapite è aumentata nel 2016 di più del doppio negli ultimi anni (167 euro contro i 113 euro spesi in media al giorno da un turista straniero in vacanza in Italia)».
E non è tutto, perché fra gli stranieri che visitano il Belpaese, il turista russo è di gran lunga il più soddisfatto dell’ultimo viaggio effettuato in Italia.
«I nostri dati ci parlano di un turista con un’età compresa fra i 35 e 55 anni (più della metà è un repeater), che ama la novità, prenota la vacanza all’ultimo momento, è interessato ai prodotti di nicchia e viaggia principalmente in estate».
Per loro dunque, l’Enit ha pensato di puntare su prodotti come il lifestyle, l’enogastonomia, la cultura e tutto ciò che ruota intorno ai borghi Italiani (l’hashtag scelto è #italianvillages), proprio in occasione del 2017 dichiarato l’Anno dei Borghi.