Iata, Walsh: «Accelerare le riaperture delle frontiere»
Plauso dell’International Air Transport Association (Iata) per il crescente numero di Paesi che hanno preso in questi giorni la decisione di riaprire i propri confini ai viaggiatori vaccinati basata su dati e prove certificate (compresa l’Italia, ndr). Gli ultimi dati raccolti da Iata, infatti, compreso il suo servizio Timatic mostrano che più di 20 Paesi hanno revocato totalmente o parzialmente le restrizioni per i viaggiatori vaccinati.
L’associazione che raggruppa oltre 270 aerolinee supporta dunque l’accesso illimitato ai viaggi per i viaggiatori vaccinati e nei casi in cui la vaccinazione non è possibile, l’accesso a viaggi senza quarantena che dovrebbe essere fornito attraverso strategie di test Covid-19 basate su tamponi gratuiti ampiamente disponibili.
Nella sua nota, Iata evidenzia che la Germania è tra gli ultimi Paesi ad aver attenuato la quarantena per i viaggiatori vaccinati che di fatto non sono più soggetti a misure di quarantena (tranne che da alcuni Paesi ad alto rischio). E sempre la Germania ha rimosso i requisiti di quarantena per i viaggiatori con un risultato negativo del test Covid-19.
La decisione del governo tedesco ha fatto seguito a una revisione dei pareri scientifici del famoso Robert Koch Institute (RKI), che ha concluso che i viaggiatori vaccinati non sono elementi significativi nella diffusione della malattia e non rappresentano un grave rischio per la popolazione tedesca. In particolare, ha affermato che la vaccinazione riduce il rischio di trasmissione di Covid-19 a livelli inferiori al rischio di un test rapido dell’antigene falso negativo.
L’attuazione di questa politica allinea la Germania alle raccomandazioni della Commissione Europea e del Parlamento Ue, sulla base di pareri scientifici simili del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Ecdc). Nella sua guida provvisoria sui benefici della vaccinazione completa, tra l’altro, l’Ecdc ha affermato che “sulla base delle limitate prove disponibili, la probabilità che una persona vaccinata infetta trasmetta la malattia è attualmente valutata da molto bassa a bassa”. Ed a conclusioni simili sono giunti anche negli Stati Uniti, dove il Centers for Disease Control and Prevention (CDC statunitense) ha osservato che “con un vaccino efficace al 90%, i test pre-viaggio, i test post-viaggio e l’auto-quarantena di 7 giorni forniscono un vantaggio aggiuntivo minimo”.
«L’obiettivo è ora un’apertura sicura delle frontiere ai viaggi internazionali – sostiene Willie Walsh, direttore generale di Iata – Ci sono prove scientifiche crescenti che la vaccinazione non solo protegge le persone, ma riduce anche drasticamente il rischio di trasmissione di Covid-19. Questo ci avvicina a un mondo in cui la vaccinazione e i test consentono la libertà di viaggiare senza quarantena».
Tra l’altro – sempre secondo Iata – in base alle indicazioni del Cdc degli Stati Uniti, le attenuazioni dalle restrizioni sono un potente motivatore per la vaccinazione, in particolare nelle comunità in cui è prevalente l’esitazione del vaccino.
«Questo – conclude Walsh – è un ulteriore e importante vantaggio del viaggio senza restrizioni per i vaccinati. I sondaggi Iata indicano che l’81% dei viaggiatori internazionali è disposto a vaccinarsi per poter viaggiare. Inoltre, il 74% delle persone nello stesso sondaggio ha convenuto che i vaccinati dovrebbero essere in grado di viaggiare in aereo senza restrizioni.»