Wizz Air sbarca a Fiumicino: «Terza compagnia d’Italia»
Inaugurata a Roma la nuova base italiana di Wizz Air, la quinta di sei previste nel grande piano di espansione del vettore in Italia. L’aeroporto di Fiumicino ospiterà 4 Airbus della compagnia, tutti A321 di nuova generazione, che serviranno 54 rotte, di cui 32 nuove e 13 verso aeroporti che prima non erano collegati con la Capitale. Un passo importante nella crescita del vettore, cui seguirà la prossima settimana l’apertura di Napoli, l’ultima per adesso, che porterà la compagnia ungherese ad avere complessivamente in Italia 6 basi, circa 550 persone assunte e un nuovo country manager, ad oggi in fase di selezione.
Uno sviluppo significativo in un momento decisamente particolare…
«Questa crescita così importante sul mercato italiano è solo l’inizio – sottolinea George Michalopoulos, chief commercial officer di Wizz Air, intervistato da L’Agenzia di Viaggi Magazine – Il bilancio forte che avevamo realizzato pre Covid ci ha permesso di andare avanti con i piani di espansione e, ci tengo a dire, senza alcun aiuto da parte del governo. Abbiamo iniziato le vendite dei nuovi voli a maggio e siamo soddisfatti dei risultati che stiamo registrando, con un trend più sostenuto per le rotte Ue e un po’ più lento su quelle extra europee, in attesa di maggior chiarezza e certezze sulla pandemia».
Quali sono i piani per la base di Fiumicino?
«A Roma operiamo 54 rotte, di cui 32 nuove e molte in destinazioni che prima non erano collegate in maniera diretta alla Capitale. Alcuni voli sono prettamente estivi, come quelli sulle Isole greche, mentre la maggior parte avranno una frequenza annuale: abbiamo voli verso Islanda, Estonia, Egitto, Marocco, Inghilterra, Praga, Romania, Ucraina, Canarie con Fuerteventura e Faro in Portogallo».
Pensate di prendere anche alcuni degli slot lasciati liberi da Alitalia?
«Certo. Già ora, i voli da Linate per Bari, Brindisi e Napoli sono operati utilizzando gli slot precedentemente di Az. Per ora ci sono stati concessi per la stagione, ma dopo vedremo come andrà a finire la vicenda Alitalia e quello che si potrà fare. Oggi siamo diventati il terzo vettore in Italia e nel prossimo futuro intendiamo continuare a crescere».
Per questo siete alla ricerca di un country manager che vi dia una dimensione più strutturata nel nostro Paese?
«Esatto. Tra equipaggi e personale a terra arriveremo ad avere in Italia oltre 550 persone, ci vuole un country manager che si occupi di sviluppare relazioni commerciali e con gli aeroporti, sia una persona dinamica e abbia un dna adatto alla nostra compagnia e soprattutto una gran voglia di assumersi questa sfida. I nostri equipaggi sono tutti giovani e per la maggior parte laureati. Giovani come la nostra flotta che, con un’età media di 0,8 anni, garantisce efficenza e soprattutto sostenibilità, un argomento a noi molto caro».