Trasporto aereo e assicurazioni, le nove sfide della ripartenza
Piloti “arrugginiti” dallo stop pandemico, flotte da rinnovare, cambiamenti a lungo termine che riguarderanno le flotte e l’imprevedibilità del mercato. Sono alcune delle nove sfide selezionate da Allianz Global Corporate Speciality (Agcs) estrapolate da un’inchiesta condotta dalla stessa società che ha messo in evidenza come – nella lenta ripresa dell’aviazione civile e con il ritorno di un maggior numero di aerei nei cieli – l’intero comparto dovrà affrontare dei cambiamenti impegnativi. Ecco, nel dettaglio le sfide che attendono il trasporto aereo e il mondo delle assicurazioni nel post Covid.
PILOTI ARRUGGINITI E VOLI TURISTICI
Innanzitutto – si legge nel report di Agcs – c’è da affrontare il tema dei piloti arrugginiti e il ritorno del voli turistici. Già all’inizio di quest’anno, decine di piloti hanno riferito all’Aviation Safety Reporting System della Nasa di aver commesso errori al rientro in servizio, come d esempio tentativi multipli di atterraggio. Molti dichiarano di aver perso la pratica e di sentirsi appunto…“arrugginiti”. Le compagnie aeree (e altri operatori) sono ben consapevoli di questa situazione e continuano a prendere provvedimenti per gestire e mitigare questi rischi. Ebbene, le grandi compagnie aeree hanno sviluppato diversi programmi di formazione per i piloti che rientrano in servizio, a seconda della durata dell’assenza.
Di interesse specifico per il mondo assicurativo anche la ripresa dei voli panoramici nelle destinazioni turistiche che potrebbe portare a un aumento del rischio per i piccoli aerei da diporto, compresi gli elicotteri, in quanto si verifica un afflusso di nuovi piloti che non hanno familiarità con le rotte e il territorio. Purtroppo si è già registrato un certo numero di incidenti mortali che hanno coinvolto voli turistici negli ultimi anni.
SEMPRE PIÙ PASSEGGERI INDISCIPLINATI
C’è poi un crescente comportamento indisciplinato dei passeggeri che è sempre più preoccupante, soprattutto negli Stati Uniti. In un anno normale ci sono circa 150 segnalazioni di atteggiamenti di disturbo dei passeggeri a bordo. Secondo la Federal Aviation Administration, fino a giugno 2021 ce ne sono stati ben 3.000, la maggior parte dei quali riguardava passeggeri che si rifiutavano di indossare la mascherina. Il rapporto nota che i passeggeri indisciplinati affermano di essere stati vittime di discriminazioni da parte della compagnia aerea – anche se in torto – una tendenza che gli assicuratori devono tenere sotto controllo.
FLOTTE IN SOSTA
Sebbene gran parte della flotta aerea mondiale sia stata (e lo è ancora) messa a terra durante la pandemia, le esposizioni alle perdite non svaniscono. Semplicemente cambiano. Le flotte in sosta sono esposte agli eventi atmosferici. A maggio 2021, diversi Boeing 737 Max 8 a terra sono stati danneggiati in Texas da chicchi di grandine delle dimensioni di una palla da golf. Anche il rischio di incidenti a terra e durante le manovre aumenta e può portare a costose richieste di risarcimento. Ci sono state diverse collisioni all’inizio della pandemia mentre gli operatori trasferivano gli aerei nelle strutture di rimessaggio. Altre sono possibili quando gli aerei vengono spostati di nuovo in vista del riutilizzo. Gli aerei in deposito sono in genere sottoposti a manutenzione regolare per assicurarsi che siano pronti a rientrare in attività. Tuttavia, è la prima volta che così tanti aerei sono temporaneamente messi fuori servizio e il report di Agcs evidenzia che le compagnie aeree più piccole possono dover affrontare sfide significative al momento della ripartenza, dato che sarà un processo senza precedenti.
LA CARENZA DI PILOTI
Per quanto possa sembrare strano, visto l’impatto della pandemia, l’industria globale dell’aviazione deve affrontare una carenza nel numero dei piloti nel medio e lungo termine. L’enorme aumento dei viaggi aerei prima della pandemia – la crescita annuale dei passeggeri aerei nella sola Cina è stata più del 10% all’anno dal 2011 – significava che la domanda di piloti era già superiore all’offerta. Ne saranno richiesti, nel prossimo decennio, più di 250mila.
Alcune compagnie aeree stanno costruendo il loro “vivaio” di piloti istituendo scuole di volo. Data la natura dell’addestramento le scuole di volo sono soggette ad incidenti e le richieste di risarcimento stanno diventando più costose con l’aumento del valore degli aerei e l’incremento dell’attività.
I NUOVI AEROMOBILI COSTANO
Un certo numero di compagnie aeree ha inoltre ridotto le flotte o ritirato velivoli nel corso dell’ultimo anno, dato che la pandemia ha affrettato un passaggio generazionale verso aerei più piccoli, come l’A787, visto il numero ridotto di passeggeri previsto sugli aerei in futuro.«Gli aerei di nuova generazione portano benefici in termini di sicurezza ed efficienza – dice Axel von Frowein, Regional Head of Aviation di Agcs – Tuttavia, i nuovi materiali come i compositi, il titanio e le leghe sono più dispendiosi da riparare, con conseguente aumento dei costi dei sinistri».
INCOGNITA VIAGGI D’AFFARI
Il traffico aereo relativo ai viaggi d’affari nel pre Covid ammontava a 1,5 trilioni di dollari all’anno ovvero circa l’1,7% del Pil globale. Con molte compagnie aeree che riducono le previsioni a breve termine, il rapporto di Agcs si chiede se i bei tempi siano passati. Ebbene, nuove tipologie di contatto, come le videochiamate, hanno dimostrato la loro efficacia, e sempre più aziende puntano a ridurre i viaggi d’affari per migliorare l’impatto sulle emissioni di carbonio. Quindi, mentre ci sarà un’impennata iniziale, una volta finiti i lockdown, molte compagnie aeree si stanno preparando a un cambio di paradigma a lungo termine, con i viaggi d’affari che potrebbero riprendere più lentamente. Tuttavia, ciò che fa pensare a una possibile ripresa è il fatto che alcune aree del trasporto aereo d’affari si sono dimostrate resilienti durante la pandemia. Le aziende che avevano un aereo hanno continuato a usarlo, mentre molte che non ne avevano mai acquistato o noleggiato uno, lo hanno fatto per la prima volta. Molte compagnie charter hanno prosperato in questo periodo.
LA MAPPA DELLE ROTTE IN EUROPA E ASIA
Cambia anche la mappatura delle rotte nel mondo: oltre 1.400 nuove rotte aeree sono previste per il 2021 – più del doppio di quelle aggiunte nel 2016 – la maggior parte in Europa (oltre 600) ed in Asia Pacifico (oltre 500). La crescita del solo mercato interno cinese ha visto l’aggiunta di oltre 200 nuove rotte, quasi la stessa degli Stati Uniti. Questo sviluppo, secondo gli esperti dell’Agcs riflette il desiderio di alcune compagnie aeree, in particolare quelle più piccole, di innovare seppur in tempi incerti. Nuove rotte significano uno spazio aereo meno congestionato e una minore concentrazione negli aeroporti, il che può avere un impatto positivo su rischi di incidenti a terra. Tuttavia, volare su nuove rotte può portare un contesto di rischio più elevato.
IL FATTORE INSETTI
Sono state infine registrate una serie di segnalazioni di letture inaffidabili della velocità e dell’altitudine durante il primo volo (o i primi voli) dopo che alcuni aerei hanno lasciato gli hangar. In molti casi, il problema è stato ricondotto a nidi di insetti non rilevati all’interno dei tubi di pitot dell’aereo, sensori sensibili alla pressione che forniscono dati a un computer avionico. Tali incidenti hanno portato a decolli abortiti e rientro in aeroporto. Il rischio di contaminazione aumenta se non si seguono le corrette procedure durante il periodo di rimessaggio. La nona sfida, poi, riguarda il cargo, settore destinato ad una fortissima crescita nei prossimi dieci anni.
«Il grounding delle flotte mondiali durante la pandemia – osserva Dave Warfel, regional head of aviation di Allianz Global Corporate Speciality – ha rappresentato un evento senza precedenti per l’industria dell’aviazione e le compagnie aeree hanno lavorato instancabilmente per mantenere attive le loro flotte e continuare l’addestramento gli equipaggi durante questo lungo periodo di inattività e, come assicuratori, vogliamo lavorare a stretto contatto con i vettori per capire come hanno pianificato il ritorno all’attività. Le sfide emergeranno senza dubbio man mano che ci si prepara a decollare di nuovo. Se è difficile prevedere esattamente in quale forma tornerà l’industria dell’aviazione, una cosa è certa: sarà cambiata».
A fronte di questi scenari, il rapporto di Agcs indica che l’industria aeronautica ha visto finora relativamente poche richieste di risarcimento collegate alla pandemia. In un numero limitato di casi di responsabilità civile, i passeggeri hanno citato in giudizio le compagnie aeree per cancellazioni o interruzioni del servizio. L’analisi Agcs di oltre 46.000 richieste di indennizzo per l’assicurazione dell’aviazione, dal 2016 a fine 2020, per un valore di oltre 14,5 miliardi di euro , mostra che gli incidenti di collisione/ crash rappresentano oltre la metà del valore di tutte le richieste. Altre cause costose di danno includono difetti di lavorazione/manutenzione e guasti ai macchinari.