Abusivismo, l’allarme di Fiavet: “Due miliardi di evasione fiscale”
Due miliardi di evasione nel turismo: questo il quadro desolante delineato dalla Commissione Legalità di Fiavet, che evidenzia come si assiste inermi al proliferare del fenomeno per cui organizzazioni, che si definiscono “no profit”, si trasformano in competitor scorretti per le imprese legalizzate.
«Parliamo di 38.000 operatori abusivi per un’evasione fiscale da 2 miliardi di euro, che continua a operare indisturbata privando il turismo del suo valore qualitativo e non pesando sul prodotto interno lordo del Paese – sottolinea Giuseppe Ciminnisi, vice presidente Fiavet, a capo della Commissione Legalità – Mi piace ricordare il nostro presidente del Consiglio Mario Draghi, quando afferma che “non c’è giustizia se c’è abuso”, una verità che purtroppo le agenzie di viaggi conoscono molto bene».
Alla situazione di scarso controllo legale, fortemente impegnato in questo contesto in altri settori, si aggiunge un contesto storico di difficoltà economica che consente a chi compie degli illeciti di operare meglio e più di prima.
L’allarme è stato rilanciato nel corso dell’ultima riunione della Commissione Legalità che ha visto la partecipazione di tutti i rappresentanti delle venti Regioni italiane.
Le organizzazioni no profit sono ovunque e alcuni di questi sono ignari. Le gite parrocchiali, i viaggi dei venditori di pentole, quelli delle onlus: si pensa di essere in una situazione di innocenza, ma se i pacchetti non sono costruiti da un professionista si danneggia il mercato e viene commesso un illecito.
«Si tratta di incauto acquisto che non consente di avere le garanzie, oggi più che mai necessarie», afferma Ciminnisi.
La battaglia di Fiavet-Confcommercio contro l’abusivismo è ormai storica, ma ciò non significa che ci si debba arrendere, soprattutto nei momenti come questo in cui è indispensabile far rispettare la legalità, nel senso più ampio possibile. “In Italia – ribadiscono i vertici di Fiavet – ci sono oltre 10.000 agenzie di viaggio autorizzate che chiedono solo il rispetto delle regole”.